Assalto portavalori Torchiarolo: per la Fesica “se il rischio per le guardie giurate resta altissimo chiederemo l’ausilio dell’Esercito”
Dal territorio

Assalto portavalori Torchiarolo: per la Fesica “se il rischio per le guardie giurate resta altissimo chiederemo l’ausilio dell’Esercito”

Lug 4, 2024

Anche la Fesica Confsal con Lorenzo Tramaglino e Bruno Mariani, rispettivamente segretario nazionale del comparto vigilanza privata e segretario generale, fa appello al ministero degli Interni, allo Stato, affinché la sua presenza si concretizzi assicurando maggiore sicurezza alle guardie giurate ed allo stesso tempo ai cittadini. Il riferimento è all’assalto armato di stamane a un portavalori sulla statale 613 Brindisi-Lecce all’altezza di Torchiarolo.

“E’ incredibile come episodi di questo tipo siano ormai all’ordine del giorno – affermano Tramaglino e Mariani –. Oggi è entrato in azione, sparando, un commando di dieci persone che non solo ha leso l’incolumità pubblica ma ha anche rubato tre milioni di euro e incendiato autovetture su entrambi i sensi di marcia per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine. In queste ore è accorata la richiesta, come per i deputati Saverio Congedo e Mauro D’Attis, di chi chiede al ministro Piantedosi ed alla stessa premier Meloni di far qualcosa. Di certo se il rischio delle guardie giurate continua ad essere così alto e gli episodi resteranno così frequenti, chiederemo – spiegano i sindacalisti della Fesica Confsal – l’ausilio dell’Esercito italiano in scorta degli stessi blindati che vengono colpiti e derubati con il rischio di coinvolgimento mortale di chi è in servizio a bordo”.

“Apprendiamo in questi minuti che domani alle 10.30, presso la prefettura di Brindisi, su iniziativa del  Prefetto Luigi Carnevale, si riunirà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza a cui parteciperà il capo della polizia Vittorio Pisani. Noi andremo sicuramente oltre e ci faremo sentire ancora se spenti i riflettori sull’accaduto di oggi, già domani se ne riaccenderanno per altri simili” concludono Mariani e Tramaglino.

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