Patente a crediti: al via domande, ecco come funziona
E’ partita oggi la prima fase di applicazione della patente a crediti, strumento di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, pensato per aumentare la sicurezza sul lavoro.
La ricezione delle domande di rilascio della patente è cominciata a mezzanotte sulla piattaforma gestita dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, secondo le indicazioni della circolare INL del 23 settembre scorso. A quell’ora, rende noto il Ministero del Lavoro, erano state già acquisite 160.593 autocertificazioni tramite Pec. Alle ore 12 di oggi, il portale dei servizi aveva emesso 3.797 patenti, altre 895 risultavano salvate in bozza ed erano arrivate altre 17.074 autocertificazioni. Le operazioni di accompagnamento dei potenziali titolari di patente a crediti si stanno svolgendo con regolarità, secondo le modalità e i tempi prestabiliti. Le aziende potenzialmente coinvolte sono circa 832.500 secondo la Cgia di Mestre.
Ma che cos’è la patente a crediti? L’intento di questo nuovo strumento è di prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. La patente sarà obbligatoria per tutte le imprese e i lavoratori autonomi nei cantieri temporanei o mobili, sia italiani sia esteri. Possono richiedere la patente sia le imprese con sede in Italia sia quelle in un altro Stato membro dell’Ue. Sono esonerati i fornitori di materiali e di prestazioni di natura intellettuale.
Per ottenere la patente digitale le imprese devono presentare la domanda sul portale dell’Ispettorato dimostrando di essere in possesso di determinati requisiti e presentando la documentazione richiesta, tra cui l’iscrizione alla Camera di Commercio, la regolarità contributiva (il Durc), la conformità fiscale e la designazione del responsabile della sicurezza.
In ogni caso, in attesa del rilascio della certificazione, le aziende potranno svolgere la propria attività. La patente parte da un minimo di 30 punti fino a un massimo di 100, ma si può lavorare già a partire da 15 punti. Le imprese possono accumulare più punti se rispondono a determinati criteri, mentre incorrono nella decurtazione se violano le norme in materia di sicurezza e alla sospensione fino a 12 mesi in caso di decessi o di lesioni gravi. Si possono incrementare i crediti con investimenti in salute e sicurezza, nella formazione e certificazioni volontarie. Il punteggio aumenta anche in base alla storicità dell’azienda, ossia gli anni di iscrizione alla Camera di Commercio, la mancanza di decurtazioni e le dimensioni dell’impresa. Le informazioni contenute nella patente sono conservate per tutta la sua validità e per un periodo massimo di 5 anni in caso di sospensioni o decurtazioni. Sempre in base ai dati della Cgia di Mestre, tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti, oltre 320mila (quasi il 40%) sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Perciò, non potendo contare sull’apporto di alcun collaboratore, dovranno ottemperare gli adempimenti richiesti dalla legge avvalendosi della consulenza di un tecnico.