Vigilanza Privata, la Fesica Confsal si schiera: “Votare è un dovere, sì ai primi quattro quesiti referendari, no al quinto”
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Vigilanza Privata, la Fesica Confsal si schiera: “Votare è un dovere, sì ai primi quattro quesiti referendari, no al quinto”

Mag 28, 2025

La Segreteria Nazionale del comparto Vigilanza privata della Fesica Confsal prende una posizione chiara e motivata in vista del referendum dell’8 e 9 giugno. Dopo un intenso dibattito interno, il sindacato invita tutti i lavoratori del settore a partecipare attivamente al voto, sottolineando come l’esercizio del diritto di voto sia un pilastro fondamentale della democrazia.

La linea emersa è netta: sì ai primi quattro quesiti referendarino al quinto. Una scelta ponderata, che tiene conto delle specificità e delle criticità che da anni caratterizzano il settore della vigilanza privata.

Lorenzo Tramaglino, rappresentante maggiore della Segreteria nazionale, sottolinea: “Sicuramente quello che sta più a cuore al nostro comparto riguarda il quesito sulla responsabilità negli appalti e nei subappalti. Nel nostro settore ne abbiamo viste di ogni e questo è il momento giusto per cambiare una parte delle cose che ledono il mondo della sicurezza privata”.

Negli ultimi mesi, il tema della responsabilità negli appalti è tornato al centro del dibattito pubblico, anche alla luce di recenti casi di cronaca che hanno evidenziato falle nei controlli e nella tutela dei lavoratori. La Fesica Confsal ritiene che una ‘modifica’ in questo senso sia non solo opportuna, ma necessaria per garantire maggiore trasparenza, sicurezza e dignità professionale agli addetti della vigilanza privata, spesso penalizzati da una filiera di subappalti poco trasparente e da condizioni di lavoro precarie.

La Segreteria invita dunque tutti i lavoratori a informarsi sui contenuti dei quesiti e a recarsi alle urne“Partecipare è un dovere civico e una responsabilità verso il futuro del nostro settore. Il referendum rappresenta un’occasione concreta per incidere su norme che toccano la vita quotidiana di migliaia di lavoratori”.

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