Sicurezza sul lavoro, Inail e parti sociali a confronto a Salerno. Arguto: “Servono più azioni concrete”
Dal territorio

Sicurezza sul lavoro, Inail e parti sociali a confronto a Salerno. Arguto: “Servono più azioni concrete”

Mag 21, 2025

Prevenzione dei rischi professionali e sicurezza sul lavoro, a Salerno il seminario Inail. Organizzato dal Comitato consultivo provinciale in collaborazione con la direzione territoriale dell’Istituto

“Sicurezza sul lavoro, prevenzione, responsabilità e nuove sfide”, è il titolo dell’incontro seminariale che si è svolto ieri presso la sala convegni Confindustria di Salerno.

Durante l’evento, organizzato dal Comitato consultivo provinciale di Salerno in collaborazione con la direzione territoriale dell’Istituto, sono stati affrontati, a partire dalla disamina dei dati sull’andamento infortunistico, il fenomeno dei “quasi infortuni” (near miss) e i temi della prevenzione dei rischi professionali, della formazione per la sicurezza sul lavoro e della vigilanza.

Al seminario sono intervenuti la Direzione Inail Campania, la Consulenza tecnica salute e sicurezza regionale, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, degli Organismi paritetici ed Enti bilaterali e dell’Ispettorato del lavoro. Hanno partecipato, inoltre, il presidente, il vicepresidente e i componenti del Comitato consultivo provinciale presso la sede Inail di Salerno. Per la Fe.s.i.c.a. era presente in qualità di segretario provinciale Agostino Arguto.

LOY: “Si rafforzino dialogo e confronto”. La chiusura dei lavori è stata affidata al presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, che ha sottolineato come sia importante che “le istituzioni intervenute, Prefettura di Salerno, Regione Campania e Ispettorato nazionale del Lavoro, congiuntamente ad un’ampia rappresentanza delle parti sociali e delle realtà bilaterali come quelle dell’agricoltura e dell’industria, rafforzino il dialogo e il confronto. Tutti – ha aggiunto – abbiamo l’ambizione di ridurre radicalmente infortuni e malattie professionali, a partire da quelli mortali, che anche in provincia di Salerno colpiscono troppe persone.

 “Educazione, istruzione, formazione continua, informazione, incentivi mirati alle imprese, assistenza alle nuove imprese, controlli, ricerca finalizzata – ha spiegato ancora Loy – sono gli strumenti da valorizzare e sostenere per arrivare alle oltre 70mila realtà produttive ed agli oltre 270mila lavoratrici e lavoratori della provincia di Salerno. L’Inail può e deve fare di più – ha sottolineato – e deve essere posto in condizione di sviluppare ulteriormente la propria attività anche attraverso una maggiore flessibilità di utilizzo delle tante risorse in bilancio. La politica, soprattutto, deve ascoltare meglio e di più la voce di chi combatte per garantire più salute e sicurezza di chi lavora”.

ARGUTO: “Bene il confronto, ma è la concretezza che cambia le condizioni di chi lavora”. “Le parole di Guglielmo Loy sono condivisibili e indicano una direzione giusta: dialogo, confronto e partecipazione delle istituzioni e delle parti sociali sono fondamentali per costruire una cultura della prevenzione. Ma lo diciamo con franchezza: servono fatti, non solo intenzioni. Perché la sicurezza sul lavoro non si garantisce con i tavoli, ma con le azioni quotidiane, le ispezioni vere, la formazione reale e continua, gli investimenti veri nelle imprese, nei territori e nelle persone.

Nella provincia di Salerno – come in troppe altre realtà italiane – si continua a morire di lavoro, e questo grida vendetta. Non bastano gli appelli, serve una volontà politica e amministrativa concreta, servono risorse spese bene, servono tempi certi, servono interventi misurabili.

Apprezziamo il richiamo di Loy a un maggiore protagonismo dell’Inail e al superamento delle rigidità che ne limitano l’azione. Ma soprattutto, chiediamo che la politica non si limiti ad ascoltare, ma inizi ad agire. Subito. Perché ogni ritardo, ogni rinvio, ogni documento senza esito, ha un costo che si misura in vite spezzate.

Le buone intenzioni non bastano più. È tempo di concretezza”.

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