Rifinanziato il Programma GOL: obiettivi, target ed impatti sindacali
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Rifinanziato il Programma GOL: obiettivi, target ed impatti sindacali

Lug 17, 2025

Il Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) è stato ufficialmente rifinanziato anche per il 2025, una decisione che conferma la centralità delle politiche attive e della formazione continua per il sistema italiano del lavoro.

Con risorse che superano il miliardo di euro, il governo intende coinvolgere milioni di persone in percorsi di reinserimento e qualificazione, offrendo priorità alle categorie più fragili e consolidando il ruolo dei centri per l’impiego come punto di riferimento concreto per l’accompagnamento e l’orientamento dei beneficiari.

Per il mondo sindacale questa è un’opportunità fondamentale non solo per favorire il reinserimento di chi ha perso l’occupazione, ma anche per offrire nuove competenze in settori sempre più segnati dalla transizione digitale ed energetica, rafforzando la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori durante i cambiamenti del mercato.

Parallelamente, resta chiarito un altro aspetto importante per la rappresentanza e la tutela sindacale: anche a seguito delle recenti novità legislative, i requisiti oggettivi individuati dal Decreto Ministeriale del 23 ottobre 2004 restano pienamente applicabili ai contratti di lavoro intermittente. Questo significa che le aziende possono continuare a stipulare rapporti a chiamata non solo nei casi previsti dalla legge in relazione all’età del lavoratore, ma soprattutto laddove persistano le condizioni oggettive individuate ormai vent’anni fa dal decreto ministeriale, condizioni che rimangono attuali e riferibili alle concrete esigenze produttive. La validità della vecchia tabella allegata – pur dopo l’abrogazione formale del Regio Decreto – è stata espressamente riconosciuta dagli organi ispettivi e interpretata come “materiale”, permettendo così di mantenere certezza normativa e gestionale, soprattutto per quegli ambiti in cui la flessibilità organizzativa è necessaria, ma deve sempre essere bilanciata dal rispetto delle tutele collettive.

Sul piano operativo, va sottolineato inoltre che a partire dal 2025 sarà necessario trasmettere mensilmente i dati Uniemens INPS anche quando il lavoratore intermittente non è stato effettivamente impiegato, garantendo così continuità nella copertura contributiva e maggior trasparenza verso gli enti previdenziali.

In questo scenario, il ruolo dei rappresentanti sindacali e delle RSU appare ancora più centrale: monitorare dall’interno l’applicazione concreta delle nuove regole, tutelare i lavoratori nelle fasi di transizione e informare tempestivamente le strutture sindacali sulle eventuali criticità che dovessero emergere, diventano obiettivi irrinunciabili di un sindacalismo responsabile e protagonista del cambiamento.

Per questi motivi è essenziale rimanere aggiornati sulle procedure regionali e sulle novità applicative, promuovere la formazione tra delegati e iscritti e rafforzare la presenza nei luoghi di lavoro, affinché queste opportunità si traducano effettivamente in occasioni di crescita vera per l’occupazione e i diritti.