Precari Asl 1, il segretario regionale Fesica Confsal Abruzzo è chiaro: “Basta rinvii, servono soluzioni concrete e trasparenti”
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Precari Asl 1, il segretario regionale Fesica Confsal Abruzzo è chiaro: “Basta rinvii, servono soluzioni concrete e trasparenti”

Giu 3, 2025

«Mi sorprende, ma soprattutto mi fa piacere vedere che qualcosa finalmente si muove. Se anche un sondaggio in chat può accelerare le soluzioni, ben venga. L’importante è che si agisca davvero per salvare i 150 precari di cooperativa che da anni lavorano per la Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila e che oggi rischiano di restare senza lavoro. Basta prese in giro, speriamo che questa volta non si lasci spazio a illusioni».

Così Marcello Vivarelli, segretario regionale Fesica-Confsal Abruzzo, commenta l’iniziativa recente di un sondaggio non anonimo tra i lavoratori, finalizzato a raccogliere un elenco nominativo da trasmettere al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Al centro della questione c’è il concorso per 53 posti da assistente amministrativo bandito dalla Asl 1, la cui prova orale si è conclusa il 12 maggio scorso, con la graduatoria ufficiale attesa a breve. Secondo le stime aziendali, i posti potrebbero però salire fino a circa 120.

«Nonostante questo, nessuno dei precari può dirsi al sicuro, nemmeno chi è risultato idoneo», avverte Vivarelli.

Il segretario regionale sottolinea inoltre la necessità di gestire con trasparenza e rispetto della privacy ogni iniziativa che coinvolga i lavoratori: «Richieste come quella di segnalare chi resterebbe escluso da concorsi o avvisi pubblici devono essere fatte in modo chiaro, spiegando termini, garanzie e modalità. Parlare di ‘emendamento’ senza dettagli concreti non aiuta nessuno».

«È curioso – aggiunge – che si senta oggi il bisogno di contare i lavoratori uno per uno, quando i numeri sono noti: circa ottanta esclusi dopo la prima prova, una trentina che non ha partecipato. Ma anche gli idonei non hanno certezze. Non servono altri elenchi, servono soluzioni inclusive, rapide ed efficaci».

Vivarelli torna infine a criticare le scelte politiche in campo: «È evidente che la strada di una società in house, come quella consortile adottata in Piemonte tra più Asl, non incontri il favore della politica regionale e locale. Si preferiscono percorsi più tortuosi, farraginosi e lunghi, forse più gestibili per chi decide, ma meno chiari e meno giusti per i lavoratori».

«Mi auguro che si arrivi presto a una soluzione vera e definitiva, evitando avvisi pubblici per figure non amministrative che rischiano di creare il solito caso di ‘figli e figliastri’. Serve equità, non confusione», conclude Vivarelli.