Nel DDL Concorrenza novità anche per le commissioni dei buoni pasto nel settore privato
Anche nel settore privato arriva il tetto massimo delle commissioni dei buoni pasto al 5 %. Sono servite alcune riformulazioni al “ddl Concorrenza” prima che le commissioni approvassero l’introduzione del tetto massimo del 5% per le commissioni sui buoni pasto di cui usufruiscono i dipendenti delle aziende private.
La proposta, formulata da Fratelli d’Italia, intende equiparare le commissioni sui ticket tra il settore pubblico e quello privato. La novità, in ogni caso, entrerà in vigore da subito per i nuovi accordi, mentre per gli accordi già in essere diverrà effettiva a partire dal 1° settembre 2025, fatta salva la rinegoziazione.
Come si ricorderà il valore dei buoni è solitamente stabilito dall’azienda e può variare a secondo del CCNL o degli accordi aziendali. Entrando nello specifico del nuovo provvedimento, è bene spiegare che quando un dipendente utilizza un buono pasto, l’azienda che ha emesso il buono incassa una commissione da parte dell’esercente (ristorante, bar, ecc.) che lo accetta. Questa commissione rappresenta una percentuale sul valore del buono e serve a coprire i costi di gestione del servizio.
Il tetto massimo del 5% sulle commissioni dei buoni pasto significa che l’azienda che emette i buoni non può incassare più del 5% del valore del buono come commissione dall’esercente. In altre parole, la commissione massima che un esercente può pagare all’azienda per accettare un buono pasto è fissata al 5%.
Si presuppone che il legislatore abbia limitato le commissioni per evitare che una parte consistente del valore del buono venga assorbita dalle spese di gestione, garantendo così ai dipendenti un potere d’acquisto maggiore. Allo stesso tempo il limite alle commissioni dovrebbe favorire la concorrenza tra le diverse aziende che emettono buoni pasto, spingendole a offrire servizi migliori a costi più contenuti.
In buona sostanza limitando le commissioni, si garantirebbe che una quota maggiore del valore del buono venga effettivamente utilizzata dai dipendenti per acquistare pasti, contribuendo così a migliorare il loro benessere economico.
Il provvedimento nel ddl Concorrenza approvato alla Camera con 166 voti favorevoli e 117 contrari alla Camera, passa ora al Senato per la seconda lettura nella settimana dal 10 al 12 dicembre.
R.F.