Inclusione sociale, Calderone: “Da gennaio 2024 abbiamo dato protezione a 3516 donne”. La Fesica: “Passo importante anche per il lavoro”
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Inclusione sociale, Calderone: “Da gennaio 2024 abbiamo dato protezione a 3516 donne”. La Fesica: “Passo importante anche per il lavoro”

Mar 7, 2025

“Già con il dl primo maggio abbiamo introdotto una previsione di pagamento dell’assegno di inclusione, il sostegno alla fragilità per le donne vittime di violenza, e questo vuol dire metterle in protezione perché c’è un processo di accompagnamento verso una piena inclusione sociale e lavorativa nella società. Accompagnare loro vuol dire accompagnare i loro figli. Dal primo gennaio del 2024, da quando abbiamo introdotto anche questo specifico provvedimento, abbiamo dato protezione a 3516 donne”, ossia “3516 nuclei familiari, spesso composti da tanti bambini e ragazzi a cui oltre che dare l’assegno di inclusione riconosciamo l’assegno unico” e “il contributo per l’affitto, oltre che attraverso la nostra piattaforma per l’inclusione sociale e lavorativa” cercare “di facilitare il reinserimento lavorativo”, che “significa libertà e sottrarre tanti donne e nuclei familiari a situazioni che spesso possono sfociare nel reato terribile di femminicidio”.

Lo ha detto la ministra del lavoro, Marina Elvira Calderone, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri ed in vista di domani 8 marzo festa della donna.

Per la FESICA, fanno sapere i componenti della Segreteria Generale, “queste misure rappresentano un passo fondamentale nella protezione delle donne e dei loro figli, contribuendo concretamente al processo di inclusione sociale e lavorativa. Con 3.516 donne e i loro nuclei familiari già beneficiari di tali provvedimenti, si dimostra – continuano – come la politica possa essere uno strumento efficace nel contrastare la fragilità sociale e nella lotta contro il femminicidio, offrendo nuove opportunità di rinascita e di libertà. La Fesica Confsal riconosce l’importanza di queste azioni, che si pongono come un valido sostegno nel percorso di emancipazione e sicurezza per le donne in difficoltà”, concludono.

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