Avezzano-Sulmona-L’Aquila: autisti delle ambulanze Asl 1 sfruttati con contratti inidonei. La denuncia della Fesica Confsal
Dal territorio

Avezzano-Sulmona-L’Aquila: autisti delle ambulanze Asl 1 sfruttati con contratti inidonei. La denuncia della Fesica Confsal

Set 2, 2025

Chi trae vantaggio da questa anomalia? Chi lucra sullo sfruttamento di lavoratori costretti a sobbarcarsi responsabilità enormi senza il giusto riconoscimento professionale?

“Gli autisti delle ambulanze in servizio per la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila abruzzesi vengono sfruttati con contratti multiservizi, come le imprese di pulizia: il caso della società Servizi Integrati è emblematico, perché utilizza questi lavoratori con contratti multiservizi da quattordici ore ma li fa lavorare trenta o trentasei ore giornaliere, spezzando i turni e trasformandoli in semplici ‘moduli’. Persino gli autisti di ambulanza non sono considerati lavoratori, ma moduli da gestire. Vogliamo sapere oggi dall’unica stazione appaltante, la Servizi Integrati, che cosa intende fare di questi lavoratori e per quanto tempo ancora vuole guadagnare su questo scandalo”.

A denunciarlo è la Fesica Confsal Abruzzo con il segretario regionale Marcello Vivarelli.

“Ma il quadro è ancora più inaccettabile, visto che la manutenzione dei mezzi è totalmente a carico delle Asl: la spesa resta pubblica, mentre il guadagno di queste società private arriva dallo sfruttamento degli autisti, ecco perché bisogna internalizzare il servizio”, aggiunge Vivarelli.

“È assurdo che in Abruzzo da anni decine di autisti di ambulanze, impegnati quotidianamente in un lavoro delicatissimo e fondamentale per la sicurezza dei cittadini, siano sfruttati così. È una vergogna che offende la dignità dei lavoratori e mina la qualità del servizio sanitario – prosegue il sindacalista -. Chi trae vantaggio da questa anomalia? Chi lucra sullo sfruttamento di lavoratori costretti a sobbarcarsi responsabilità enormi senza il giusto riconoscimento professionale? È possibile che dietro questo sistema ci sia un business che qualcuno vuole proteggere”.