Abruzzo, Mariani (Fesica Confsal): “Troppo tardi per fingere indignazione, Cgil-Cisl-Uil hanno tradito e osteggiato  i precari della Asl 1”
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Abruzzo, Mariani (Fesica Confsal): “Troppo tardi per fingere indignazione, Cgil-Cisl-Uil hanno tradito e osteggiato i precari della Asl 1”

Mag 15, 2025

“La verità è che lo sapevano tutti, ma nessuno ha voluto agire: i 150 lavoratori precari impiegati nei settori amministrativo e tecnico tramite cooperativa sociale nella Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila non rientrano nel settore dei servizi sanitari e, per questo, potevano essere salvati soltanto con una società in house”.

A dichiararlo è Bruno Mariani, segretario generale Fesica Confsal, nei giorni del caos e della paura per i 150 lavoratori a rischio licenziamento, a pieno sostegno del segretario regionale Marcello Vivarelli che da anni si occupa della questione.

“Ribadiamo che l’unica strada percorribile era l’internalizzazione in una società in house della Regione Abruzzo o della stessa Asl provinciale aquilana. Ma questa soluzione, che noi della Fesica Confsal abbiamo sempre indicato con chiarezza, è stata sistematicamente ignorata o addirittura osteggiata dalle altre sigle sindacali”, accusa Bruno Mariani.

“Cgil, Cisl e Uil hanno fatto finta di svegliarsi dopo anni di totale immobilismo. Ora parlano, ma dove erano mentre la nostra OS faceva incontri, assemblee, divulgava comunicati e cercava di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda?”, incalza il dirigente nazionale, che non nasconde “l’amarezza per l’epilogo di questa lunga vertenza”. E punta il dito anche contro l’inerzia di molti lavoratori coinvolti: “Purtroppo i lavoratori stessi hanno le loro responsabilità perchè hanno aspettato, temporeggiato, convinti che prima o poi qualcuno avrebbe trovato una soluzione per loro, come per magia. Ma senza una mobilitazione ampia e continua, nulla si è mosso”.

“Noi della Fesica Confsal siamo stati soli a portare avanti questa battaglia, spesso sbeffeggiati dagli altri sindacati, ignorati dalla politica che ha fatto promesse mai mantenute. I pochi momenti di protesta reale sono stati troppo rari e con numeri insufficienti a smuovere le istituzioni”, prosegue il segretario generale Fesica e vice segretario generale Confsal Mariani.


“La realtà è ormai sotto gli occhi di tutti: il concorso pubblico per assistenti amministrativi si è concluso il 12 maggio e, guarda caso, solo il giorno successivo alcune sigle sindacali insieme ad alcuni rappresentanti politici si sono accorti del dramma dei lavoratori esclusi. Ma lo sapevano da sempre. E non si sono mai mossi concretamente. Ora cercano di scaricare le responsabilità su di noi, dicendo che abbiamo ‘spaccato il fronte’, però non dicono che il nostro Segretario Vivarelli ha scritto loro più volte, proponendo una battaglia comune. Non hanno mai risposto”, – aggiunge –.

Alla luce di questo scenario, Mariani prende atto della realtà attuale: “Oggi, purtroppo, non possiamo fare altro che prendere atto del fallimento complessivo della politica, della Regione, delle sigle cosiddette maggioritarie. E, con amarezza, ‘sposare’ il concorso pubblico come unica via rimasta. È la linea che Cgil, Cisl e Uil hanno voluto fin dall’inizio, anche se ora fingono di indignarsi. Ma il messaggio che stanno facendo passare è chiaro: chi non ha superato il concorso deve andare a casa. È questo il risultato della loro scelta e del loro immobilismo”.

Mariani lancia un ultimo appello ai lavoratori: “Non credete più alle favole né alle indignazioni di facciata. La verità è che se oggi siamo arrivati a questo punto è perché molti hanno taciuto, sperato, aspettato. Qui, su questo territorio, il nostro Segretario Marcello Vivarelli ce l’ha sempre messa”.

“Fesica Confsal, che da sempre ha indicato una via concreta e possibile, ribadisce la propria posizione con coerenza e responsabilità. Ora, però, tocca a chi ha alimentato illusioni assumersi il peso delle proprie scelte”, conclude il Segretario Generale Fesica Confsal Mariani.

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