Lazio, manovra economica 2026-28: svolta l’audizione con i  sindacati e le associazioni di promozione sociale
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Lazio, manovra economica 2026-28: svolta l’audizione con i sindacati e le associazioni di promozione sociale

Dic 1, 2025

 La commissione Bilancio del Consiglio regionale, presieduta da Marco Bertucci, ha proseguito stamani l’esame della manovra economica 2026-28 con l’audizione di sindacati e associazioni di promozione sociale.

Audizioni che – come ha sottolineato Bertucci – “sono utili per arricchire i nostri lavori. Sottolineo che tutti i materiali sono stati inviati con grande anticipo, in maniera da permettere un’analisi approfondita”. Un fatto apprezzato da tutti gli intervenuti.

Il primo a prendere la parola è stato Natale Di Cola (Cgil Roma e Lazio), che ha sottolineato come “il miglioramento dei conti, con la riduzione del debito e l’uscita dal piano di risanamento aumentano spazi spesa libera, Regione può fare scelte in più. Aumentano le entrate, diminuiscono debiti: questa è la cornice percorso che può portare la Regione a dare risposte migliori ai cittadini. Ci aspettavamo manovra diversa a partire dalla riduzione dell’addizionale regionale Irpef anche per lo scaglione da 28 a 35mila euro di reddito. Con l’assessore è aperto il confronto siamo disponibili a un ragionamento su più anni”.

Il segretario della Cgil ha parlato anche dei rischi per l’economia che “derivano dall’essere attorniati da Regioni che rientrano nella Zona economica speciale, L’approvazione della Zls è una misura che aiuta lo sviluppo ma non è sufficiente.  Ci sono i margini per fare scelte differenti, per un bilancio con un segno più per i cittadini”.

Maria Annunziata Veltri (Cisl Lazio) ha annunciato un “documento in 13 punti con le nostre proposte per il Lazio. Servono misure per i cittadini più fragili. Non avere ottenuto l’inclusione nella Zes può portare gravi difficoltà per Province, Proponiamo di creare una Zis, una zona di innovazione strategica che punti sul settore aerospaziale. Bisogna rifinanziare legge che prevede aiuti per l’indotto dell’automotive. Chiediamo che nella legge di bilancio siano previste risorse per la stazione Tav di Ferentino, sarebbe un nodo importantissimo anche per le Regioni limitrofe. Chiediamo inoltre anche di aumentare il bonus per il personale dei pronto soccorso, arrivano alla stessa cifra stanziata per i medici. Infine, sottolineo il fenomeno della desertificazione bancaria: in più del 50 per cento dei Comuni manca uno sportello bancario. Un problema non solo per le famiglie ma anche per le piccole e piccolissime imprese, che hanno bisogno di assistenza finanziaria”.

Per Massimo Proietti (Uil Lazio): “L’accordo sul fondo taglia tasse va rifinanziato completamente, andando a includere i redditi fino a 35 mila euro. Avere il Lazio circondato da Zes vuol dire avere un grave effetto dumping sulle attività produttive. Chiediamo poi un fondo per l’housing sociale: l’emergenza abitativa ha colpito la classe media, serve una risposta forte”.

Siamo partiti da una situazione di bilancio quasi disastrosa – ha sottolineato Armando Valiani (Ugl Lazio) – ora che la situazione è migliorata servono interventi per riformare i Centri per l’impiego, bisogna internalizzare il Cup, capire bene quali sono i vantaggi che sono derivati dal fondo taglia tasse. Chiediamo inoltre interventi contro la denatalità. La Regione, infine non può dimenticare Civitavecchia: con la decarbonizzazione si rischia una crisi industriale importante”.

Infine, Francesco Di Matteo (Fesica Confsal) ha centrato il suo intervento sulla necessità di agevolazioni per il settore della pesca e dell’acquacoltura: “Ci aspettiamo un aiuto economico per l’ammodernamento delle imprese, l’acquisto nuovi macchinari e la sicurezza dei pescherecci”.

Fra le associazioni di promozione sociale, sono intervenuti Valerio Vasale (Acli Roma e Lazio), Alberto Ceccolini e Martino Iellamo (Ancescao Lazio), che hanno segnalato la necessità di aumentare l’attenzione su denatalità, casa e centri anziani.

E’ stata poi la volta dei consiglieri. Marietta Tidei (Iv) ha parlato di “spunti preziosi arrivati dall’audizione. Dobbiamo fare di più per quanto riguarda l’addizionale Irpef. Essere circondati da Zes può rappresentare un grave danno per la nostra economia. Serve chiarezza sugli investimenti che vengono previsti. Serve una grande campagna per promuovere gli Its”.

Per Emanuela Droghei (Pd): “Grazie al miglioramento dei conti ora si può ristabilire una situazione di normalità sul fronte fiscale. Gli Its possono essere lo strumento per cogliere le opportunità e la domanda di lavoro che arriva dai territori. Bene la proposta sul distretto aerospazio. In generale si tratta di una manovra con troppo micromisure, non vedo il quadro d’insieme”.

Massimiliano Valeriani (Pd) ha parlato di “Manovra insufficiente, ragionieristica, di galleggiamento, senza che nessuno parli di futuro. Servono scelte coraggiose. Che aiutino le famiglie, che sostengano le imprese in difficoltà dopo i dazi Usa. Con l’scita dal commissariamento ora serve essere più coraggiosi, non spezzettare spesa in interventi microscopici: dobbiamo sterilizzare la maggiorazione fiscale, diamo respiro alle famiglie e alle imprese”.

Del tutto opposta la visione di Daniele Sabatini (FdI): “La scelta di non contrarre nuovo debito è un atto di grande coraggio e di amore per la nostra Regione, altro che manovra di galleggiamento. Per quanto riguarda la Zes, la situazione è chiara_ con Roma Capitale non rientriamo nei parametri. Siamo d’accordo a lavorare su tema della desertificazione bancaria, che ho sollevato proprio io con un ordine del giorno”.

Nella sua replica, che ha concluso l’audizione, l’assessore Giancarlo Righini ha ribadito che la situazione è migliorata significativamente nel 2022, ultimo anno dell’amministrazione Zingaretti, la sanità aveva un deficit di 112 milioni di euro, nel 2024 abbiamo un utile di 120 milioni. Ma c’è un dato che dobbiamo continuare a tenere presente: fino al 2051 dovremo pagare una rata di 1 miliardo e 450miioni di euro per rientrare dal debito. Il miglioramento dei conti però libera risorse, 486 per nuovi investimenti. Per quanto riguarda la Zes, è una misura che favorisce le zone depresse: il Lazio non ha i parametri per rientrarci.

I fondamentali economici dimostrano che la nostra Regione è in salute, abbiamo messo in campo misure positive contro i dazi, l’export è in doppia cifra: il dato al 30 settembre assolutamente confortante. La crescita del Pil è superiore alla media nazionale”.