Basta parole: la sicurezza sul lavoro è anche il termometro di una civiltà
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Basta parole: la sicurezza sul lavoro è anche il termometro di una civiltà

Apr 28, 2025

“Oggi 28 Aprile, Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, non serve l’ennesima celebrazione retorica. Servono numeri veri, controlli veri, responsabilità vere. La Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro dovrebbe essere ogni giorno, perché ogni giorno, in Italia, almeno tre persone muoiono mentre lavorano. Non per fatalità, ma per carenze strutturali, tagli alla prevenzione, deregolamentazione spacciata per semplificazione”.

Lo afferma il sindacato della Fesica Confsal, che segnala un vero e proprio “regresso sociale” e avanza delle richieste a chi di dovere.

“Nel 2024 gli infortuni mortali sul lavoro sono tornati a crescere. In particolare nei settori della logistica, dell’edilizia e dell’agricoltura, dove l’assenza di formazione, la precarietà contrattuale e la mancanza di dispositivi di protezione adeguati sono all’ordine del giorno. Questo non è progresso: è regressione sociale”.

“Come sindacato, oggi non ci limitiamo a ‘ricordare’, ma pretendiamo il rafforzamento immediato degli organici delle ASL e dell’Ispettorato nazionale del lavoro; l’estensione della patente a punti a tutti i settori e la sospensione automatica per le aziende inadempienti, non solo multe; l’introduzione, inoltre, di criteri di aggiudicazione che privilegino, anche nei cosiddetti appalti al massimo ribasso, la qualità, la sicurezza e il rispetto dei contratti collettivi nazionali. La vita non è negoziabile a ribasso”.

“La sicurezza sul lavoro non è un costo. È un diritto costituzionale. Chi lavora ha diritto di tornare a casa. Non si tratta di parole: si tratta di scegliere da che parte stare. E noi, oggi come sempre, stiamo dalla parte di chi lavora” conclude la Fesica Confsal.

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