Durante l’assemblea, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in rappresentanza del sindacato dei lavoratori erano presenti Bruno Mariani segretario generale Fesica ed Angelo R. Margiotta segretario generale Confsal
Destinare due terzi della prossima legge di Bilancio alla riduzione del costo del lavoro a carico delle aziende, sulla falsariga di quanto fatto contro il caro energia; alleggerire la pressione fiscale con l’obiettivo di reimmettere le risorse a sostegno dello sviluppo imprenditoriale; tagliare drasticamente la burocrazia, che per le aziende equivale a sprecare ogni anno 57 miliardi nei rapporti con la sola PA. Sono le richieste principali di Conflavoro PMI rivolte questa mattina al Governo durante la XIII assemblea nazionale della confederazione, alla presenza del ministro del Lavoro Marina Calderone, di Adolfo Urso ministro per le Imprese e il Made in Italy, del sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi e con l’intervento dei ministri Matteo Salvini e Raffaele Fitto. “Made in Italy. Tutela e sviluppo della piccola e media impresa. Sicurezza sul lavoro su cui si deve investire prima dell’infortunio e non dopo. Abbattimento del costo del lavoro perchè oggi uno stipendio costa al datore dal doppio al triplo di quanto resta in tasca. Se il Paese vuole crescere – afferma il presidente nazionale di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco – deve seguire questi punti e dare ampio sostegno alle imprese. Se si incentivano le assunzioni, se si dà centralità alla formazione, se il governo compie un passo avanti importante fronte aziende come sta facendo fronte lavoratori, allora si innesca un circolo virtuoso unico per efficacia”.
“Siamo certi che i rappresentanti di governo e parlamento abbiano recepito le nostre istanze e confidiamo siano presto al centro del dibattito politico. Siamo soddisfatti delle risposte che ci sono state date. L’appello che facciamo loro – conclude Capobianco – è uno soltanto: aiutateci ad aiutare il Paese”.
Durante l’assemblea, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, si sono svolti anche due Tavoli in materia di Economia e Lavoro, cui hanno partecipato i sen. Maurizio Gasparri, Daniele Manca, Antonio Misiani e gli on. Walter Rizzetto, Tiziana Nisini, Valentina Barzotti, Riccardo Zucconi e Mauro Del Barba. Presenti in platea, tra gli altri, anche Angelo Raffaele Margiotta segretario generale Confsal e Bruno Mariani segretario generale Fesica.
Per il segretario generale della Fesica Bruno Mariani, che ha ringraziato per l’invito Conflavoro Pmi con in testa il presidente Roberto Capobianco, a margine della relazione del ministro del lavoro Marina Calderone, ha dichiarato come “la riduzione del cuneo contributivo sia stata incisiva, anche se occorre ancora alleggerire le imprese per salvaguardare di conseguenza più posti di lavoro possibile. Facciamo buono l’impegno che ha preso qui il ministro per lavorare entro questa legislatura ad arrivare ad un taglio strutturale pari al 5 per cento – ha spiegato -. Come parte sociale siamo stati confortati dal fatto che saranno istituiti nuovi tavoli con i sindacati per lavorare insieme alla prossima manovra e fare di più”.
Per il segretario generale Angelo Raffela Margiotta le missioni con Conflavoro Pmi sono complementari: “Possiamo essere considerati come delle ‘Confederazioni eretiche’ perché da sempre pensiamo che il benessere delle imprese si persegua attraverso il benessere dei lavoratori e viceversa. Oggi però ho posto l’attenzione su un tema sul quale è necessario concentrarsi: la questione salariale. il punto cruciale è quello dei salari poveri. I salari sono poveri perché c’è un’economia povera. Anziché fare demagogia – ha continuato – dobbiamo focalizzarci per combattere insieme, affinché questi salari possano diventare dignitosi e per fare questo c’è bisogno di indirizzare tutte le risorse verso l’economia povera. È uno dei temi sui quali, infatti, punteremo nel prossimo congresso Confsal in programma a giugno”, ha concluso.