“Allo Spazio Conad del centro commerciale l’Aquilone siamo oltre la follia, con il licenziamento di una lavoratrice vessata per anni che definire allucinante è riduttivo. Ovviamente, si tratta di un licenziamento che verrà impugnato dal nostro ufficio legale. Nel frattempo è paradossale che le altre sigle sindacali tacciano.
A tuonare in un comunicato, dopo la conferenza stampa di ieri mattina in esterna, è Marcello Vivarelli, segretario provinciale L’Aquila e Teramo del sindacato Fesica. A far scattare l’ennesima protesta contro lo Spazio Conad aquilano del direttore Roberto Canu è dunque il licenziamento “a seguito di una contestazione disciplinare” di una dipendente, la farmacista, che, spiega Vivarelli, “non è mai stata inquadrata a livello contrattuale secondo i suoi titoli di studio, una delle innumerevoli irregolarità che riguardano lo Spazio Conad l’Aquilone del direttore Canu”.
Roberto CANU, il direttore dello Spazio Conad in questione
“La dipendente in questione – spiega il sindacalista aquilano – per anni non ha avuto la possibilità di vedersi riconosciuti i propri diritti, in primis quello di lavorare secondo il corretto inquadramento nel contratto collettivo nazionale. Tutto questo in un clima sempre pesantissimo all’interno dello Spazio Conad, da cui c’è persino chi è stato costretto a licenziarsi e lo ha anche raccontato pubblicamente su Facebook per tutto ciò che di brutto accade lì dentro. Guarda caso, poi, il licenziamento arriva dopo che il sottoscritto ha annunciato in un video, che evidentemente ha fatto molto rumore, di aver chiesto alla direzione gli ultimi cinque anni di timbrature dei dipendenti al fine di dimostrare una evidente, conclamata e ripetuta disparità di trattamento sulle turnazioni nei confronti dei dipendenti”.
“Ma non c’è solo, per quanto riguarda il licenziamento, una motivazione totalmente ridicola e comunque frutto di anni di vessazioni nei confronti della farmacista – continua Vivarelli -, perché la dipendente è stata buttata fuori in un momento familiare drammatico che vede un parente stretto gravemente malato, cosa di cui il direttore Canu è ovviamente a conoscenza. Anche questo è lo Spazio Conad l’Aquilone a gestione Canu. Nel silenzio assoluto di altre sigle sindacali che sono a conoscenza della gravissima situazione del punto vendita, dove, tra le altre cose, è vietato andare in ferie ad agosto perché i padroni, così dobbiamo ricominciare a chiamarli, devono fare utili. Ovviamente col sudore di chi in quel punto vendita lavora, ma che evidentemente ha troppa paura, salvo rari casi come quello della nostra iscritta, e preferisce stare dalla parte di chi comanda a tutto spiano fregandosene delle regole e soprattutto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Occorre infine spendere due parole – conclude l’esponente Fesica – che l’annuncio della conferenza stampa all’esterno del centro commerciale l’Aquilone ha portato la Questura dell’Aquila a contattarmi per comunicarmi che non sarebbe stato possibile svolgerla perché si tratta di terreno privato. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina: ho dato mandato al nostro ufficio legale di verificare se un incontro con i giornalisti nel parcheggio di fronte a un centro commerciale possa essere oggetto di divieto come fosse una manifestazione non autorizzata”.