“Il Protocollo ha rappresentato e costituisce ancora a fronte del perdurare della pandemia uno strumento fondamentale che con le sue misure, in particolare l’utilizzo delle mascherine, il distanziamento interpersonale e l’igienizzazione delle mani, ha effettivamente contenuto e contrastato il contagio, tutelando così la salute dei lavoratori e anche i datori di lavoro, sui quali gravano un obbligo e delle precise responsabilità in termini di sicurezza“.
Così la nostra Confederazione commenta l’esito del tavolo di confronto oggi con i ministeri del Lavoro, Salute e Sviluppo economico che ha deciso di confermare fino al 30 giugno l’accordo con le parti sociali del 2020.
Si è espressa la necessità di “continuare ad applicare il protocollo nei luoghi di lavoro, fermo restando un nuovo incontro nel prossimo mese di giugno per valutare un’eventuale modifica o integrazione delle misure ivi previste”. Nel prossimo vertice, ha spiegato il sindacato nel corso dell’incontro, “si dovrà ragionare e decidere con dati alla mano”.
Per questo si è chiesto all’Inail ed al Ministero della Salute di fornire in quell’occasione i dati relativi al numero dei contagi nei luoghi di lavoro e quelli riferiti all’incidenza del grado di aggressività del virus Sars-Cov-2 relativamente alle fasce di età, allo stato vaccinale e all’eventuale condizione di fragilità.