Un decreto entro la prossima settimana, per introdurre “pene più severe e immediate”, e poi un Piano strutturale per mettere a punto un sistema efficace di controlli e prevenzione.
Il governo sembra pronto ad intervenire contro “la strage” delle morti bianche che, secondo gli ultimi dati Inail, da gennaio ad agosto di quest’anno ha già registrato 772 vittime sul lavoro. Un bollettino ormai superato con il decesso di dieci lavoratori, solo tra martedì e mercoledì, che ha indotto il premier, Mario Draghi, ad annunciare la stretta durante la conferenza stampa sulla Nadef: “Vorrei esprimere il più sentito cordoglio del governo e mio”. Il tema era in agenda da tempo e ha subito un’accelerazione lunedì, dopo il pressing delle Forze sociali.
Prime fra tutte, l’inasprimento di sanzioni contro le aziende che non rispettano le regole della sicurezza sul lavoro, fino alla eventuale sospensione delle attività in attesa del ripristino delle condizioni legali.
Nel frattempo, si continuerà a lavorare alla definizione di un Piano organico per correggere i punti deboli delle normative in vigore: istituendo una banca dati centrale sugli infortuni e sulle aziende che compiono violazioni (anche in funzione della loro partecipazione ai bandi), e rafforzando le strutture di controllo in capo all’Ispettorato del Lavoro e alle Aziende sanitarie.
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, punta in dito contro “molte Regioni in cui da tempo non si fa più manutenzione, non si investe sugli uffici competenti, non si danno indicazioni sui piani di intervento”.
Vigilanza e prevenzione, dunque, anche con un’analisi specifica delle cause che provocano gli incidenti sul lavoro in ogni settore produttivo. L’Inail segnala che l’unico settore in cui calano gli incidenti è quello dell’Amministrazione pubblica (-6,5%), tra i più interessati dal lavoro agile da inizio pandemia. Per il resto, il report diffuso giovedì, e relativo ai primi otto mesi dell’anno, evidenzia un peggioramento diffuso nei comparti industria e servizi, agricoltura e gestione per conto dello Stato. Le denunce complessive sono state 349.449, pari ad un aumento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2020.
L’esito mortale ha riguardato 772 lavoratori: un calo del 6,2% sulle 823 vittime di agosto 2020, ma un aumento mensile di 95 unità rispetto ai 677 morti di luglio scorso. Dall’analisi territoriale, ad agosto emerge un aumento di incidenti mortali nel Sud (da 165 a 211), nel Nord-Est (da 161 a 167) e al Centro (da 147 a 150), mentre un calo si registra nel Nord-Ovest (da 298 a 194) e nelle Isole (da 52 a 50). Il bilancio complessivo arrivera’ a fine anno, nel confronto con i 1.270 infortuni mortali del 2020, e i 1.089 del 2019.