“Internalizzare e potenziare. Questa è l’unica strada per eliminare il precariato in cui si trovano i lavoratori delle cooperative nelle Asl, ma pure agli operatori del call center Inps. La politica non può più continuare a voltarsi dall’altra parte. Deve, al contrario, risolvere i problemi purtroppo aggravati dalla crisi del Covid-19. Le leggi italiane permettono di muoversi immediatamente, è ora di farlo”.
Così in una nota Marcello Vivarelli, segretario provinciale del settore terziario del sindacato Fesica Confsal della provincia dell’Aquila, “fresco” di successo nella raccolta firme – 1.200 circa – per salvare e potenziare il Distretto sanitario di Tornimparte (L’Aquila), iniziativa “sposata”, tra gli altri, dal sindaco di Tornimparte, Giacomo Carnicelli.
“Stiamo tutti vivendo un periodo drammatico – spiega Vivarelli – ma è in momenti del genere che bisogna sforzarsi di più per trovare soluzioni in grado di mettere i lavoratori al sicuro. E nella sanità, che è uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid-19, il precariato, salvo qualche caso sporadico, continua a farla da padrone e a non essere spazzato via. In Abruzzo, purtroppo, i lavoratori precari costituiscono una grossa fetta del settore della sanità pubblica – continua l’esponente Fesica Confsal – e non deve sorprendere ciò che sta accadendo ai lavoratori delle cooperative, ai quali sono state tagliate le ore. Si tratta di cose già accadute, anche in altre province abruzzesi, per la cui risoluzione, però, ci si attiva sempre senza mettere in campo soluzioni strutturali e definitive, in tal caso attraverso le internalizzazioni”.

.
“In Puglia, sono state cambiate le linee guida regionali per poter dare modo alle Asl di internalizzare i servizi – dice ancora il sindacalista aquilano –. Nella Asl di Bari, ad esempio, sono già stati internalizzati in 450 tra operatori 118 e Cup grazie a una società in house della Regione Puglia. Da noi perché questa strada non viene considerata? Perché all’Aquila si pensa soltanto ai precari della ricostruzione? Gli altri precari cosa sono, figli di un Dio minore? Lo stesso vale, ovviamente, per tutti i lavoratori precari delle altre Asl della nostra regione. Che vanno tutelati in blocco, non tenuti sotto pressione ogni giorno. Non si può infine dimenticare – conclude Vivarelli – che internalizzare significa dare più diritti e tutele ai lavoratori e far risparmiare le Asl, permettendo loro di assumere e dunque di ampliare e non tagliare i servizi all’utenza, come la medicina territoriale, in un momento storico in cui la carenza di personale è un dramma di proporzioni enormi. La politica si dia una mossa e pure alla svelta. Basta precariato. Basta servizi tagliati. Internalizzare subito!”.