di Francesco Di Matteo
Segretario nazionale comparto edili Fesica Confsal
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Svolta l’XI° giornata nazionale dedicata al tema della sicurezza nei cantieri, anche la Fesica Confsal voleva dedicare alcuni punti di riflessione. Come spesso ribadito il settore delle costruzioni risulta, ahinoi, tra i comparti con i più alti indici d’infortunio per le varie attività, ad elevato rischio, che si svolgono all’interno dei cantieri. Ma un altro aspetto che continua ad influire sulla sicurezza dei cantieri è legato all’età media dei lavoratori edili: in questo comparto non si ha quel naturale ricambio generazionale che invece caratterizza gli altri settori.

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L’obiettivo, ovviamente di tutti, è quello di poter ridurre l’incidenza degli infortuni e le morti nei luoghi di lavoro e crediamo che la via maestra sia quella di dare il dovuto sostegno alle imprese per poter investire nella sicurezza, con un occhio di riguardo verso le politiche di prevenzione che solo un’adeguata formazione può dare. Bisogna sviluppare quella cultura della sicurezza che tuteli pienamente il lavoratore; questa “passa” da quell’adeguata formazione che mette impresa e lavoratore “a conoscenza” delle pratiche di identificazione e gestione dei rischi in ambiente di lavoro, fondamentali per ridurre infortuni e talvolta morti bianche.
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Lo strumento della formazione nell’ambito del comparto delle costruzioni “può venirci in aiuto” per poter ampliare le conoscenze di “questo mondo”: a chi “è dentro” e può fare e ricevere di più, e chi “è fuori” e guarda con interesse a questa attività produttiva ed economica. I dati ci indicano anche che il comparto può tornare a crescere con l’aiuto delle politiche legate al green building, queste richiederanno inevitabilmente nuove figure professionali specializzate che potranno finalmente avviare quel cambio generazionale di cui l’edilizia ed il suo indotto hanno tanto bisogno.