“Tra Marzo ed Aprile di quest’anno ci eravamo attivati per rendere giustizia ai lavoratori dell’artigianato e per la giusta erogazione della Cig a causa dello scoppio della pandemia. La nostra Federazione, su sollecitazione delle segreterie territoriali regionali ed in rappresentanza degli artigiani, aveva perfino fatto pervenire al Presidente del Consiglio una missiva “per rivedere quanto disposto in merito all’individuazione del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato come soggetto atto a sostenere la criticità dei lavoratori delle imprese artigiane” ed in particolare per dare accesso agli ammortizzatori sociali con causale Covid anche a chi non era iscritto all’Ebna e al Fsba, poiché tantissime attività – fino a quel momento – erano state costrette a fare richiesta ai due organismi per usufruire dell’ammortizzare sociale che gli spettava.
Avevamo spiegato – anche tramite stampa – quanto fosse antidemocratico ed illegittimo dar credito solo all’Fsba perchè appartenente alla sola cosiddetta triade sindacale, non rispettando chi stipula con altre organizzazioni datoriali contratti collettivi di lavoro nel settore artigiano e quindi non aderenti a Fsba. Individuare un fondo unico creava confusione e danno oltre che prolungare il tempo per ottenere i contributi. Anche per questa ragione era stata forte l’azione della Fesica per rivedere il tutto proponendo di conferire l’incarico direttamente all’Inps, oppure allargando agli altri Enti bilaterali con la possibilità di operare per i propri aderenti.
Avevamo “sbattuto i pugni” anche in Regione Lazio con l’Assessore al Lavoro Di Berardino perché ritenevamo che in piena emergenza covid-19, non si poteva affidare il sostegno economico dovuto agli artigiani per legge alla mercé di un ente privato che obbligava, senza diritto, ad aderirvi e perlopiù a regolarizzare presunte mancanze di versamento.
Per fortuna però si chiude a lieto fine un problema di troppo che aveva discriminato e leso i tantissimi artigiani. Il Tar del Lazio ha confermato definitivamente le ragioni di questi lavoratori su cui ci siamo battuti. Oggi infatti per poter accedere agli ammortizzatori sociali con causale Covid non è necessario iscriversi all’Ebna ed al Fsba.
Con sentenza del 24 dicembre scorso (scaricala qui), infatti, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha confermato definitivamente le ragioni degli artigiani con le loro aziende ricorrenti grazie ad una class action promossa da Conflavoro Pmi e da noi condivisa.
La sentenza del Tar del Lazio ha ribadito in maniera definitiva come il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, in questo contesto emergenziale, aveva solo il compito di distribuire alle aziende artigiane il denaro, oltre 1.6 miliardi, stanziato dallo Stato allo stesso FSBA affinchè facesse ‘da ponte’ per soddisfare le domande di cassa integrazione, velocizzando le pratiche e senza chiedere nulla in cambio ai beneficiari.
I giudici hanno quindi inequivocabilmente disposto anche che la presentazione della domanda di cassa integrazione non comporta l’assunzione di nessun obbligo contributivo nei confronti dell’Ente e del Fondo Bilaterale dell’Artigianato. Oggi ci riteniamo soddisfatti per l’obiettivo perseguito e non ci fermeremo laddove ci fossero azioni tese ad ulteriori ostruzionismi che limitano la libertà sindacale di ogni lavoratore”.
IL SEGR. GEN. FESICA BRUNO MARIANI