Didattica a distanza al 100 per cento nelle scuole superiori, capienza al 50 per cento nei mezzi pubblici, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio e alla circolazione delle persone in tarda serata.
Queste le principali misure contenute nel nuovo Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che il governo si appresta a varare, probabilmente domani, e che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera. E poi ancora la chiusura dei musei, delle sale bingo e scommessa e “stop ai videogiochi ovunque siano collocati”. Anche i centri commerciali rimarranno chiusi nel fine settimana, “ad eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di alimentari e tabacchi che si trovano all’interno”. Sulla scuola il premier ha spiegato: “Introduciamo a livello nazionale la possibilità che le scuole secondarie di secondo grado possano passare anche integralmente alla didattica distanza”. Il governo prevede poi a livello nazionale di adottare “limiti di spostamento da e verso le regioni che presentano elevati livelli di rischio, tranne che per motivi di lavoro, salute e comprovate necessità”.
Come anticipato questa mattina dal ministro della cultura Franceschini, con il nuovo Dpcm saranno chiusi i musei e mostre. Un’ulteriore stretta che colpisce il mondo della cultura che ha visto nello scorso provvedimento, la chiusura di cinema e teatri. “Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano”, ha proseguito il premier.
Novità anche sul trasporto pubblico locale. Dopo le polemiche delle scorse settimane, il premier ha confermato che si intende prevedere anche “la riduzione sino al 50 per cento del limite di capienza dei mezzi pubblici locali”, al momento fissata all’80 per cento. Il prossimo Dpcm – ha sottolineato Conte – “individuerà tre aree per altrettanti scenari di rischio” con misure restrittive diversificate. “L’inserimento di una Regione all’interno di una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà oggettivamente dal coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione”.
Sul fronte del lavoro il presidente del Consiglio nel suo intervento in Aula nelle comunicazioni alla Camera sull’emergenza sanitaria, in un passaggio dedicato al Dl ristori ha detto: “D’accordo con il ministro Gualtieri e il ministro Patuanelli stiamo già lavorando per seguire ogni azione utile per ristorare e sostenere i settori colpiti. E per questo cercheremo di concretizzare queste erogazioni in termini di ristori e indennità al più presto”.