La segreteria provinciale ii Roma della Fesica Confsal ha denunciato con una lettera al sindaco del Comune di Roma, alla Presidenza e all’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio, l’insufficienza delle strutture attualmente presenti nell’ambito territoriale per l’esecuzione dei tamponi per il rilevamento dell’infezione da SARS COV 2.

“Le strutture attualmente accessibili, con particolare riferimento a quelle presenti nel territorio del Comune di Roma, non riescono a rispondere all’attuale elevatissima richiesta di tamponi, richiesta peraltro destinata ad aumentare rapidamente nei prossimi giorni. I tempi di attesa presso tali strutture sono nell’ordine delle 8-10 ore.Tale situazione, oltre ad essere inaccettabile in termini del diritto dei cittadini ad accedere dignitosamente a servizi efficienti, provoca ulteriori disagi e danni economici ai cittadini lavoratori, costretti ad usufruire di giorni di ferie e-o permessi, se non addirittura permessi non retribuiti, quindi sobbarcandosi di fatto un costo economico”.

“Si aggiunga – prooegue la nota –  la perdita di giornate di lavoro con le inevitabili conseguenze negative per la produttività della aziende del nostro territorio, già duramente provate dall’emergenza COVID19”.

Alla luce di quanto sopra, la Fesica Confsal ha auspicato il rapido potenziamento del servizio in oggetto e quindi la messa in campo da parte delle amministrazione di ogni iniziativa utile in tal senso.