Su base annua le posizioni lavorative a tempo indeterminato rallentano la crescita nei dati delle CO (+310 mila in un anno; era +407 mila nel primo trimestre 2020 e +527 mila nel quarto trimestre 2019); anche nei dati Inps-Uniemens la crescita tendenziale è meno rilevante in confronto ai precedenti trimestri (+294 mila, +376 mila e +485 mila, rispettivamente). La dinamica delle posizioni a tempo determinato nei dati delle CO risulta fortemente negativa (-485 mila). Come evidenzia una nota diffusa oggi da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps ed Inail, tale andamento è molto più marcato nei dati Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (1 milione 112 mila in meno nel secondo trimestre 2020), in quanto registrano la situazione a fine periodo e comprendono anche il lavoro in somministrazione e intermittente.
Analizzando la dinamica delle posizioni lavorative a partire dai flussi giornalieri cumulati delle CO nel 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019, a partire da marzo 2020 si registra una progressiva perdita di posizioni lavorative che al 30 giugno arriva a circa -578 mila posizioni, di cui -424 mila a termine; a 1 milione 567 mila attivazioni in meno si accosta il calo di 988 mila cessazioni, dovuto principalmente ai rapporti di lavoro dipendente di breve durata non attivati in precedenza oltreché al blocco dei licenziamenti. Considerando le CO, nel secondo trimestre 2020 si riscontra una forte riduzione dell’incidenza delle posizioni lavorative attivate a tempo determinato con una durata prevista fino a 7 giorni (l’8,9% rispetto al 25,8% nel secondo trimestre 2019), soprattutto a seguito del periodo di lockdown.