Cigd covid: Ancora un incontro Parti sociali – Ass. Lavoro Regione Lazio. Fesica Confsal presente

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Cigd covid: Ancora un incontro Parti sociali – Ass. Lavoro Regione Lazio. Fesica Confsal presente

“L’assessore Di Berardino ha fornito i dati della cigd nel Lazio ed al 22 maggio sono state presentate 71.052 domande di cui 65.692 autorizzate dalla regione; quelle non autorizzate sono state tutte lavorate e non sono ancora state autorizzate per mancanza di documenti o errori di compilazione e sono quindi in attesa di rettifica/integrazione da parte di chi le ha inviate. Autorizzati 308.000.000 milioni di spesa a fronte di un fabbisogno di 330.400.000. Abi e Poste hanno fornito i proprio dati rispetto alle domande di anticipazione del trattamento ricevute, confermando come la richiesta sia molto bassa a conferma di uno strumento che non ha avuto l’efficacia sperata. Per quanto riguarda l’Inps e le provincie, esclusa Roma, le domande sono tutte lavorate, mentre resta il grande problema di Roma, su cui l’Istituto è ancora in forte ritardo. Per quanto riguarda i successivi periodi di cigd, stante anche la variazione delle procedure con domande da inoltrare direttamente all’Inps, l’intenzione, più o meno condivisa, è quella di procedere semplicemente ad indicare – appunto – le istruzioni da seguire per l’inoltro delle nuove domande secondo il decreto rilancio. Il dibattito con le organizzazioni sindacali ha anche questa volta seguito la falsariga dei precedenti, trovandoci di fronte ad una situazione più o meno consolidata da qualche settimana, ribadendo quindi le criticità della procedura, soprattutto nella gestione Inps, che causa gli enormi ritardi nei pagamenti”. Lo comunica il segretario regionale della Fesica Paolo Trivisonno, che per Confsal ha preso parte all’incontro tra Parti sociali e Regione Lazio sul monitoraggio delle erogazioni della cassa integrazione covid-19.

Due giorni dopo lo stesso Trivisonno con gli stessi interlocutori ha partecipato all’incontro sulle nuove misure previste dal decreto rilancio per la cassa integrazione in deroga.

Riassumendo sinteticamente:

  • L’intenzione è quella di arrivare ad un documento condiviso tra regione e parti sociali che possa funzionare da strumento operativo per descrivere le procedure da seguire alla luce delle nuove norme;
  • Ad oggi è stata condivisa la necessità di attendere chiarimenti operativi dall’Inps e dal ministero su alcuni punti poco chiari, che Trivisonno  ha posto all’attenzione del tavolo, ovvero l’art. 71 del decreto rilancio, nel modificare l’art. 22 del decreto “Cura italia”, al 22 quater, punti 3 e 4, poichè desta molte perplessità nel capire quando devono/possono essere presentate le domande. Infatti al punto 3 c’è scritto che la domanda “può essere trasmessa, decorsi trenta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione” (formula che sembrerebbe intendere che le domande  non possano essere presentate prima di 30 giorni dall’approvazione del decreto, quindi solo dal 19 giugno), mentre al punto 4 si parla del quindicesimo giorno dall’inizio del periodo di sospensione/riduzione; su questo sia i funzionari della regione che i colleghi hanno convenuto come sia auspicabile un chiarimento.

La Regione ha quindi rimarcato alcuni punti:

  • La stessa resta competente per l’inoltro delle domande esclusivamente per le prime 9 settimane; i periodi successivi sono di esclusiva competenza Inps, così come le domande relative a periodi autorizzati ma non interamente sfruttati per le 9 settimane;
  • le aziende già autorizzate per la “prima fase” devono trasmettere il modello SR41 all’inps entro l’8 giugno;
  • non è necessario un accordo sindacale per le aziende con meno di 5 dipendenti, mentre è necessario (in attesa di chiarimenti..) anche per le aziende con più di 5 dipendenti che hanno chiuso l’attività per effetto delle misure restrittive (assurdità del nuovo decreto peraltro in contraddizione con le misure precedenti).

Il tavolo è stato aggiornato a venerdì 29 Maggio. Per quella data l’assessore vorrebbe valutare di riuscire già a sottoscrivere questo “protocollo”, anche se la Fesica Confsal ha posto qualche perplessità circa il fatto che sarebbe opportuno attendere chiarimenti operativi dall’Inps e ministero.

“L’’Assessore rispetto alle obiezioni ha auspicato tempi brevi per i chiarimenti Inps/ministero e comunque si conviene d’iniziare a mettere nero su bianco i punti su cui non ci devono più essere dubbi interpretativi”.