Trivisonno sulla video-conferenza con la Regione Lazio sull’andamento della cigd

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Trivisonno sulla video-conferenza con la Regione Lazio sull’andamento della cigd

Il segretario regionale della Fesica Paolo Trivisonno ha partecipato per Confsal alla video-conferenza della Regione Lazio per “il punto” con l’Assessore Di Berardino sull’andamento della Cigd. L’Assessore al Lavoro ha aggiornato i numeri relativi all’andamento nel Lazio, ormai peraltro grosso modo consolidati.
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Le domande totali sono 67.816 per 175.071 lavoratori, di cui 91.175 donne e 83.896 uomini; di queste la Regione ne ha già autorizzate 60.530; rispetto ai fondi attualmente disponibili mancherebbero circa 10 milioni di euro per garantire la copertura, ma l’assessore ha comunque reso noto che il problema non dovrebbe porsi in quanto una parte delle domande è stata erroneamente presentata come cigd, rientrando invece nell’ambito di applicazione della cigo o fis, per cui le risorse stimate per queste domande dovrebbero essere sufficienti a coprire l’effettivo fabbisogno di quelle correttamente trasmesse come cigd.
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Il 92,4% delle domande riguarda aziende con meno di 5 dipendenti: 27% commercio, 22% ristorazione e strutture ricettive, 10% professioni, 8% altri servizi, 6% area sanitaria/assistenza sociale, 5% autonoleggio e agenzie di viaggio, 3% agenzie immobiliari, 2,5% attività sportive, 2% manifatture, 2% comunicazione e informazione, 1,9% edilizia, 1,8% attività finanziarie, 1.5% trasporti, 1.3% agricoltura, 1,7% istruzione. Il 75,9% provengono dalla provincia di roma, il 9,4% Latina, 7,4% Frosinone, 5,1% Viterbo, 2% Rieti.
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L’assessore ha quindi informato in merito ai contenuti di un incontro svolto ieri con Ministero del Lavoro e Inps, durante il quale la regione avrebbe chiesto all’Inps una forte accelerazione nella gestione delle domande; anche a seguito di tali richieste l’Inps avrebbe informato di aver rafforzato il team che lavora su roma e provincia; la Regione avrebbe chiesto inoltre la creazione di un gruppo tecnico per semplificare le procedure di gestione e pagamento degli ammortizzatori sociali. Inoltre ha chiesto al Ministro di sensibilizzare Abi e Poste rispetto ad una più agevole gestione delle domande di anticipazione degli ammortizzatori sociali, in particolare nei confronti di Abi avrebbe avanzato riserve circa il fatto che l’atteggiamento “sul campo” delle banche rischia di far restare lettera morta l’accordo sottoscritto.
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Per la prima volta erano presenti i rappresentanti Inps Roma e Lazio: Saltalamacchia e Casella. L’Inps sostiene di essere “allineata”, è sulla città di Roma che sono indietro e per questo motivo pare si stia intensificando il lavoro anche nel week-end.
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Saltalamacchia ha fatto presente come circa il 12% delle domande cigd siano sbagliate (in quanto soggette soprattutto a fis) e una criticità proprio relativa al fis, nello specifico per le aziende tra 5 e 15 dipendenti per le quali i fondi sarebbero praticamente esauriti e quindi ha auspicato ulteriori stanziamenti. Ha fatto presente, inoltre, come l’Inps lavori attualmente mille domande al giorno, che dovrebbero diventare 2 mila e che dal 3 aprile sono state raddoppiate le risorse umane che lavorano sugli ammortizzatori sociali. Ha rimarcato come la procedura di pagamento sia resa particolarmente difficoltosa dalla gestione del modello SR41, per il quale è necessaria, con le attuali modalità, una lavorazione manuale – mentre le altre fasi sono automatizzate – che comporta un enorme rallentamento dei tempi; ha quindi fatto presente come siano allo studio misure proposte alla direzione generale Inps per risolvere questo problema e che dovrebbero trovare riscontro nel prossimo decreto di maggio. Ha rimarcato, ancora, come l’Inps si sia trovata di fronte ad una situazione nuova, imprevista ed eccezionale e quindi a dover smaltire un lavoro straordinario.
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Il rappresentante di Poste Italiane ha riferito che ad oggi risultano liquidate circa 500 domande di anticipo cigd su circa un migliaio presentate e che Poste riesce ad erogare nel giro di un paio di giorni dal completamento della richiesta. Il rappresentante ABI ha invece sottolineato il basso numero di domande che risultano ad oggi presentate, circa 4 mila.
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“Nel corso del mio intervento ho fatto presente  – ha spiegato Trivisonno -, in merito alle anticipazioni di Banche e Posta, come a noi risulti molto più agevole per i lavoratori la procedura messa in campo da Poste, senza con questo voler fare classifiche di bravura. Ai rappresentanti dell’Inps ho fatto presente che oltre il lungo elenco di numeri la cosa che più mi premeva sapere, perchè preme più ai lavoratori, era un’indicazione sui tempi di pagamento. Ho poi chiesto conferma del fatto che, per risolvere il problema degli SR41 con iban che non corrispondono ai codici fiscali dei beneficiari, fosse previsto che in questo caso l’Inps disponesse il pagamento con bonifico domiciliato. Al rappresentante di Poste ho ribadito la domanda della volta scorsa, ovvero se l’offerta di poste fosse limitata ai sospesi a zero ore, restando quindi esclusi i lavoratori in riduzione di orario. Nella replica la dr.ssa Casella in merito alla mia domanda sul mod. SR41 ha letto in diretta il comunicato stampa di stamattina dell’Inps che appunto ufficializzava questa modalità di pagamento; Saltalamacchia, rispetto ai tempi, ha ribadito come la tempistica non dipenda solo dall’Inps sempre per via dei modelli SR41 che devono essere ritrasmessi dalle aziende dopo l’autorizzazione, ma ha fatto presente che contano di smaltire tutte le domande entro la fine del mese. Il rappresentante di Poste infine ha confermato che la loro offerta è limitata ai sospesi a zero ore, e che tale scelta è stata fatta proprio per semplificare e velocizzare le procedure, ma non esclude nei prossimi giorni l’ampliamento anche per i lavoratori in riduzione di orario”.