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FESTA DEL LAVORO – Il commento del Segretario generale Bruno Mariani

“Amici, buona giornata!

Dovrei, oggi primo maggio, dire buona festa del lavoro, ma la situazione di questi mesi di convivenza con questo dannato virus ci vede tutti in seria difficoltà. Oltre la metà delle aziende italiane sono state chiuse per evitare contagi costringendo a casa milioni di lavoratori, con conseguente pesante risvolto economico negativo. Molti sono i lavoratori che si devono comunque recare al posto di lavoro perché il loro ruolo è indispensabile e socialmente utile.B. Mariani: Segr. Gen. Fesica e Vice segr. Confsal

Sono i lavoratori della sanità, gli infermieri, i medici, tutto il personale addetto all’andamento degli ospedali e delle case di riposo per gli anziani. Sono i lavoratori delle pulizie,  gli addetti alla sanificazione e gli operatori ecologici che giornalmente si impegnano per mantenere puliti  gli ambienti di lavoro e le nostre città. Sono i lavoratori addetti alla grande distribuzione, ai negozi alimentari, ai trasporti che ci permettono di avere sempre i prodotti necessari ai fabbisogni giornalieri. Sono i farmacisti, i dipendenti delle agenzie di assicurazione, delle banche. Sono le guardie particolari giurate impiegate quotidianamente davanti ai grandi magazzini, nelle metropolitane davanti agli istituti di credito, quest’ultimi  rischiano il contagio a fronte di paghe bassissime e di un CCNL scaduto ormai da cinque anni. Sono i lavoratori delle forze dell’ordine, Polizia, Carabinieri, la Polizia carceraria. A tutti questi lavoratori dobbiamo un caloroso grazie. Grazie ai medici ed agli infermieri che per salvare più vite possibili hanno alla fine , in molti casi, donato la propria. Anche la Fesica Confsal ha dato purtroppo il suo  contributo. Il segretario provinciale di Catania  Gianfranco Raco ci ha lasciato colpito dal virus. Alla famiglia vanno le condoglianze di tutta la nostra comunità.

Amici stiamo vivendo uno dei momenti più duri della nostra storia. Solo la cosidetta epidemia spagnola aveva colpito più duramente. Tutti dobbiamo ora fare la nostra parte. tutti dobbiamo rispettare le regole che il Governo ha imposto. Tutti dobbiamo rimanere in casa per evitare il propagarsi del virus. Ma come  noi rispettiamo le regole pretendiamo dal Governo che lui rispetti le più banali regole democratiche. Il governo Conte ha più volte convocato le parti sociali per condividere alcuni fondamentali passaggi per la gestione dell’emergenza. Si ma quali parti sociali?

Ovviamente quelle che democraticamente facevano comodo al governo: Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil, non accettando utili consigli o confronti con altre forze sindacali maggiormente rappresentative, come la Confsal. Del resto mi sembra che lo stesso trattamento sia stato rivolto ai partiti politici di opposizione, come dire , sempre in modo democratico, io comando voi non siete nessuno. E allora dobbiamo ricordare al governo gli impegni da lui presi, l’erogazione della cassa integrazione, che ci dicono che arriverà , ma non quando , i bonus, i tanti sussidi promessi e gli interventi economici a sostegno delle imprese e dei lavoratori. Queste erogazioni devono arrivare subito, la nostra gente non può più attendere. Tra le richieste urgenti formulate abbiamo chiesto al Governo che le procedure per la cassa integrazione non dove passare tramite accordi sindacali perché riteniamo che tale procedura sia inutile visto che la chiusura delle  aziende è stata imposta dal governo e con questo passaggio si perde tempo prezioso.

Tale richiesta, ripresa anche dai partiti dell’opposizione, ovviamente non veniva ascoltata. A peggiorare ulteriormente la situazione e per creare maggiore confusione le Federazioni nazionali della Filcams Cgil della Fisascat Cisl e della UilTucs inviavano alle loro strutture territoriali una lettera da recapitare alle migliaia di aziende che non volevano aderire alla loro contrattazione ma che correttamente chiedevano di accedere agli ammortizzatori per i propri lavoratori. Nella lettera di diffida le tre sorelle intimano alle aziende di aderire ai contratti da loro stipulati avvertendo che trascorsi  cinque giorni dalla ricezione della loro lettera minatoria sarebbero state costrette a darne debita informazione ai servizi ispettivi periferici dell’Inl e dell’Inps nonché alle Regioni coinvolte dalla  richiesta, al fine della sussistenza dei requisiti per l’ammissione all’ammortizzatore sociale richiesto. A seguito di questa vergognosa lettera, scritta da chi  vorrebbe sopprimere la libertà sindacale, le loro strutture territoriali hanno inviato alle aziende email  con le stesse  modalità terroristiche. La Fesica Confsal ha dato mandato ai propri avvocati  di procedere legalmente contro tutti responsabili, dalle segreterie nazionali all’ultimo zonale.

Ci sarebbe ancora da parlare del regalo che Conte ha tentato di fare alle solite organizzazioni per quanto riguarda gli aiuti agli artigiani. Vi segnalo solo che la Fesica ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera chiedendo anche in questo caso  il rispetto della democrazia ottenendo il silenzio più assoluto. Per fortuna un ricorso al Tar ha sospeso il pagamento delle quote di adesione che il fondo fsba ebna pretendeva , per un periodo di tre anni, da parte delle aziende artigiane che scientemente non avevano voluto aderire all’Ente Bilaterale. Ora l’Italia deve ripartire, prepariamoci a tornare nelle aziende, nelle fabbriche  in tutti i posti di lavoro ma pretendiamo di farlo con la massima sicurezza. Verifichiamo che le aziende forniscano gli adeguati e conformi dispositivi personali per la sicurezza. Controlliamo che vengano rispettate le distanze. Nei casi contrari contattate i vostri sindacati per l’immediato intervento. Sicuramente al più presto dobbiamo riprendere il lavoro, ma senza il rischio di contagio.

L’Italia e tutti noi usciamo malconci da questa brutta avventura e allora dobbiamo più che mai aiutarci. Mi permetto di esortarvi a comprare prodotti italiani o che comunque sono stati prodotti in Italia. Questo perché i nostri prodotti sono indubbiamente di qualità superiore e sono tra i più controllati, poi perchè in questo modo si aiutano le aziende italiane e di conseguenza si mantengono i posti di lavoro. Sicuramente c’è la faremo! L’Italia è una nazione forte ed orgogliosa ed è sempre risorta, come la fenice. Buona giornata a tutti!”.