La Fesica Confsal con una nota del Segretario generale Bruno Mariani già il 30 marzo dichiarava al Presidente del consiglio Conte, tra l’altro, “Ora, Egregio Presidente riteniamo non sia democratico né corretto, individuare un fondo appartenente alla sola ‘triade sindacale’. Scelta che crea confusione e prolunga il tempo necessario per ottenere i contributi. Per questo motivo chiediamo di voler rivedere la decisione conferendo l’incarico direttamente all’Inps, oppure allargando agli altri Enti bilaterali con la possibilità di operare per i propri aderenti”.
Nei giorni successivi (vedi) la Fesica, anche con il vicesegretario generale Alfredo Mancini, interveniva (vedi) più volte sulla stampa (vedi) in trasmissioni nazionali e sui social evidenziando che da parte del fondo FSBA si chiedeva, – agli artigiani che per scelta non avevano aderito al Fondo anche perché non rappresentativo delle associazioni datoriali e dei lavoratori a cui hanno liberamente aderito, – il pagamento di tre anni di versamenti per poter ottenere le prestazioni (vedi).
La Fesica Confsal ringrazia pertanto coloro che hanno contribuito alla decisione del Tar del Lazio partendo ovviamente dagli avvocati Simona Fell e Francesco Leone che hanno presentato la richiesta, alle associazioni datoriali che si sono battute a difesa dei loro artigiani, anche nelle sedi istituzionali, come Conflavoro e Confimprese Italia, e al deputato della lega Claudio Durigon che in queste settimane più volte è intervenuto (vedi) contro le illegittime delibere e l’inerzia sugli ammortizzatori per gli artigiani.