In vice sindaco con delega al commercio e alle attività produttive del Comune dell’Aquila Raffaele Daniele, ha convocato le associazioni di categoria e sindacali per discutere azioni di supporto delle attività produttive a seguito dell’emergenza Covid-19 e coordinato un tavolo “da cui emergano proposte e strategie per affrontare la grave crisi dei settori produttivi e la fase di ripartenza”. Per la Fesica e la Confsal sono intervenuti Alfredo Moroni e Fabio Frullo.
Moroni durante la call ha avanzato una proposta finalizzata a dare organicità ai lavori “per renderli produttivi, evitando inutili lungaggini ma concentrandoci sulle cose possibili, attuabili, senza retorica”.
Lo stesso segretario provinciale dell’Aquila ha chiesto ufficialmente di procedere alla stesura di un Piano di emergenza territoriale “in cui inserire un progetto complessivo, rapido ed efficace per scongiurare la ‘caduta libera’ di famiglie e pmi, poichè ha – affermato Moroni – il legame tra il piccolo imprenditore e il dipendente dell’azienda è diretto e se non riaprono soprattutto le microimprese , l’impoverimento ulteriore e gli effetti sociali conseguenti sarebbero devastanti”.
Una foto d’archivio dei sindacalisti Confsal Moroni e Frullo
La Fesica Confsal ha sottolineato gli aspetti legati alla sicurezza, alle possibili detassazioni locali e soprattutto alla necessità di fare pressing sulla Regione per un vero sostegno al lavoro e al sistema produttivo – specie a chi è stato bloccato dai provvedimenti governativi – e sul Governo centrale per dare il via a finanziamenti a fondo perduto ed all’annullamento temporaneo dei tributi nel biennio 2020-2021. E’ stato sottolineato infine che il sisma del 2009 e del 2016/17 aveva già profondamente colpito il territorio in questione.
Sono intervenuti, tra gli altri, Confcommercio che ha chiesto spazi esterni agli esercizi commerciali senza tributi, l’Ance che si è dichiarata pronta a riaprire i cantieri con cautela e con presidi sanitari e manodopera locale, la Cgil che ha chiesto la messa in sicurezza del territorio e la costruzione di un sistema di mobilità delle persone, Confindustria che ha invocato il pieno utilizzo delle risorse esistenti come i fondi ‘restart’. Cna ha invece esortato al controllo dell’attuale abusivismo e sollecita incentivi alla ricostruzione, nonché la sensibilizzazione delle banche per il veloce accesso alla liquidità; Cisal vuol puntare tutto sulla burocrazia snella e la sicurezza nella riapertura.