CONFINDUSTRIA CERAMICA e FESICA CONFSAL, UGL CHIMICI, FAILC CONFAIL e FIALC CISAL, in qualità di parti stipulanti il ccnl per gli addetti all’industria delle piastrelle di ceramica, di ceramica sanitaria, dei materiali refrattari, di porcellane e ceramiche per uso domestico e ornamentale, di ceramica tecnica, di tubi in grés, si sono incontrate in modalità telematica per assumere orientamenti comuni sulle misure da adottare negli ambienti di lavoro, nella prospettiva di coniugare la ripresa delle attività produttive con la fondamentale necessità di garantire ai lavoratori adeguati livelli di protezione, quando il Governo ne determinerà la possibilità e le condizioni.
Le misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del COVID-19 disposte dal Governo sull’intero territorio nazionale hanno determinato, a partire dal 23 marzo, la sospensione delle attività produttive di tutti i comparti rientranti nella sfera di applicazione del ccnl, con la correlata attivazione di ammortizzatori sociali per 21.295 addetti.
Le imprese ceramiche italiane realizzano all’estero l’85 per cento del fatturato su mercati molto competitivi nei quali operano concorrenti spagnoli, polacchi, cechi, turchi, indiani, cinesi, russi etc. che non hanno limitazioni e possono garantire la pronta soddisfazione della domanda sostituendo i prodotti ceramici italiani. Anche per questo motivo, in questo momento critico per il Paese, CONFINDUSTRIA CERAMICA e FESICA CONFSAL, UGL CHIMICI, FAILC CONFAIL e FIALC CISAL, sono convinte che collaborare sia meglio che competere e che i problemi si risolvano meglio insieme attraverso il rafforzamento delle consolidate relazioni sindacali in ceramica.
“Il Protocollo si propone pertanto l’obiettivo di coniugare la prossima ripresa delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative quando il Governo decreterà possibilità, modalità e tempi. Le caratteristiche dimensionali e spaziali degli ambienti di lavoro in ceramica consentono di organizzare al meglio le adeguate condizioni di precauzione e di protezione dei lavoratori”.
“Il protocollo hanno spiegato le sigle misure che seguono la logica della precauzione e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria; accanto alle azioni di pertinenza delle imprese per la scrupolosa implementazione delle misure di contenimento è essenziale la cura dei comportamenti positivi dei singoli addetti che potranno essere indirizzati mediante un’intensificazione della cartellonistica informativa e con altri idonei strumenti nonché con rinnovata responsabilizzazione dei RLS”.
Fatto salvo ogni obbligo di prossima emanazione da parte delle autorità di governo nazionale o regionale e delle Istituzioni sanitarie, la Fesica Confsal insieme alle altre parti hanno concordano di raccomandare l’adozione delle seguenti misure anti-contagio nei luoghi di lavoro:
- ricercare il confronto preventivo sulle modalità della ripresa dell’attività produttiva con le rappresentanze sindacali unitarie presenti nei luoghi di lavoro e/o le OO.SS territoriali, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva, per l’efficace e costruttiva applicazione delle presenti
misure;
- valutare la possibilità di stipulare assicurazioni per covid-19 a tutte le maestranze;
- incentivare il lavoro agile per tutte le categorie di lavoratori la cui prestazione possa essere svolta attraverso tale modalità e, soprattutto, nei casi in cui l’organizzazione degli ambienti di lavoro non consenta il rispetto delle misure di distanziamento indicate (almeno 1 metro);
- proseguire nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali per tutto il personale la cui prestazione non sia pienamente esigibile nella fase di graduale ripresa delle attività produttive, anche per ragioni di mercato; previamente consentire per tale categoria di lavoratori, su base volontaria, l’utilizzo delle
ferie e dei permessi maturati alla data del 31 marzo 2020 al fine di evitare abbattimenti retributivi rilevanti;
- verificare la possibilità di organizzare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti;
- organizzare l’accesso ai locali produttivi e la prestazione lavorativa nel rispetto delle misure di distanziamento raccomandate (almeno 1 metro) e, ove ciò non sia possibile, dotare i lavoratori dei dispositivi di protezione individuale in conformità alle indicazioni dell’Oms e delle norme vigenti;
- raccomandare ai lavoratori la stretta osservanza delle indicazioni di precauzione disposte dalle autorità competenti nella mobilità lungo il tragitto casa-lavoro;
- prestare particolare attenzione, con il coinvolgimento del medico competente aziendale, all’organizzazione delle condizioni di lavoro delle persone affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita;
- contingentare l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano;
- garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con idonei detergenti igienizzanti, degli ambienti e degli strumenti di lavoro;
- limitare al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno del sito aziendale che dovranno comunque avvenire nel rispetto delle indicazioni aziendali;
- privilegiare il collegamento a distanza per l’effettuazione di incontri e riunioni;
- Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali;
- ivi compreso, quando avverrà la ripresa produttiva, l’impegno di favorire lo svolgimento delle assemblee sindacali con modalità compatibili con le esigenze di precauzione;
- favorire, dove possibile, orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa);
- individuare procedure di ingresso, transito e uscita per l’accesso di fornitori esterni, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti;
- gestire la presenza di una persona sintomatica in azienda nel rispetto delle indicazioni contenute nel Protocollo 14 marzo 2020 e di quelle diramate dal Governo e dalle Istituzioni Sanitarie competenti;
- tenere aggiornata la documentazione addizionale al DVR dedicata alle misure di contenimento del COVID-19; proseguire nella sorveglianza sanitaria dei lavoratori, secondo le indicazioni del medico competente;
- le misure di precauzione oggetto del presente protocollo potranno essere oggetto di confronto anche nell’ambito delle riunioni periodiche tra rspp, rls e medico competente;
- prevedere punti in cui posizionare gel di sanificazione e verificare la possibilità di fornire le mascherine protettive conformi alle indicazioni di legge e delle Istituzioni Sanitarie a tutti i lavoratori anche laddove siano garantite le misure di distanziamento; incrementare la cartellonistica informativa sulle opportune misure comportamentali ed igieniche e vigilare sul loro rispetto da parte di tutti.
In relazione a quanto previsto le parti si sono impegnate a favorire tra le imprese e tra i lavoratori la più ampia diffusione, conoscenza e rispetto dei contenuti del presente protocollo ed a promuovere il recepimento delle linee guida attraverso l’adozione di protocolli aziendali anti-contagio che potranno essere integrate con altre misure equivalenti o più incisive, eventualmente validate e rese disponibili dalle Istituzioni sanitarie competenti secondo la peculiarità di ciascuna organizzazione.
[SCARICA IL PROTOCOLLO SIGLATO]