“Necessario non procrastinare ulteriormente i tempi di gestione dell’accesso ai sostegni statali”
Al fine di non accumulare ritardi nell’erogazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori che a causa dell’emergenza COVID-19 si trovano a dover sospendere la propria attività lavorativa a favore di imprese che sono state chiuse per decreto, ed in quelle che, pur restando aperte, hanno subito e subiranno una forte contrazione della propria attività economica, è necessario non procrastinare ulteriormente i tempi di gestione dell’accesso ai sostegni statali.
L’informazione e consultazione del sindacato in Emergenza COVID-19 non consente di sburocratizzare la gestione dell’accesso al sostengo economico dei lavoratori che si presume possano non vederne, ad oggi, l’erogazione in tempi brevi e tantomeno consente alle Parti Sociali un reale confronto.
Infatti, la normativa vigente prevede (Art. 14 D.lgs. 2015) che l’impresa è tenuta a comunicare preventivamente ai sindacati le cause di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, l’entità e la durata prevedibile, il numero dei lavoratori interessati ai fini di svolgere una effettiva consultazione.
Va da sé che le informazioni richieste da legge sono state già “adottate” nel DL. 18/2020 (Decreto Cura Italia) e pertanto il ruolo mediativo e consultivo del sindacato non ha ragione d’essere se non per la sottoscrizione di “pseudo-accordi”.
Il Sindacato deve agevolare i lavoratori nell’ottenimento del sostegno economico previsto per poi ritornare a svolgere il suo ruolo di assistenza ai lavoratori e quindi anche delle imprese a fine emergenza per tentare sviluppare l’economia del paese.
Pertanto, la FESICA CONFSAL ribadisce che non è necessaria l’informazione e consultazione fra le Parti Sociali in questa fase emergenziale.