La Fesica Confsal con il segretario nazionale del comparto ‘igiene ambientale’ Andrea De Stasio, ha inviato una missiva con obbligo di protocollo indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, alla Protezione civile nazionale, all’Anci ed alla Fise- Assoambiente, per segnalare e contestualmente richiedere un intervento immediato in ragione di gravi inadempienze di alcune aziende del settore igiene ambientale. E dunque chiesto di attivare tutte le misure necessarie al rispristino della sicurezza degli operatori dell’igiene ambientale ed al contenimento del conseguente rischio epidemiologico derivante dalla mancata applicazione delle norme.
Di seguito riportiamo alcuni passaggi della lettera, già pervenuta agli organi competenti.
“La scrivente Fesica Confsal, in persona del Segretario Nazionale Comparto Igiene Ambientale, Andrea De Stasio, preso atto del complesso e preoccupante scenario che si è determinato in queste settimane con il diffondersi dell’epidemia da coronavirus (ribattezzato ora COVID-19), che ha indotto le autorità italiane ad adottare drastiche di misure prevenzione, con la presente, intende segnalare agli enti in indirizzo, le precarie condizioni in cui lavorano i dipendenti del settore igiene ambientale, che operano nell’ambito dei servizi pubblici essenziali (artt. 1 e 2, L. n. 146/1990).
All’uopo, anche alla luce delle disposizioni introdotte dal Governo con D.L. 2 marzo 2020, n. 9 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 2 marzo 2020, n. 53), con D.P.C.M. 1° marzo (G.U. 1° marzo 2020, n. 52) e D.P.C.M. 4 marzo 2020 (G.U. 4 marzo 2020, n. 55), si comunica quanto segue:
Infatti hanno omesso di:
Tali misure, peraltro, sono volte ad attenuare i rischi e non possono eliminarli del tutto.
Altre aziende, addirittura, in spregio alle disposizioni costituzionali e contrattuali, obbligano i dipendenti a fruire delle ferie ancora non maturate, pregiudicando il recupero psico-fisico futuro del dipendente e “scaricando” il problema interamente sui dipendenti.
Pertanto, i lavoratori delle aziende esercenti attività di servizio di raccolta rifiuti, sono costretti ad espletare le loro mansioni, nonostante il rischio di contagio da COVID-19, sia molto alto.
Infine, si segnala, che gli stessi enti appaltanti non vigilano adeguatamente in merito al rispetto della prevenzione del contagio.
Alla luce di ciò la scrivente O.S. FESICA al fine di tutelare adeguatamente i dipendenti esercenti attività di servizio raccolta rifiuti su tutto il territorio nazionale
chiede
agli organi in indirizzo di:
attivare tutte le misure urgenti necessarie al rispristino della sicurezza degli operatori dell’igiene ambientale e al contenimento del conseguente rischio epidemiologico derivante dalla mancata applicazione delle norme.
La lettera inviata in una immagine: