Sabina Metta, segretario regionale del Piemonte Fesica Confsal, parla del “duro colpo incassato” dalla regione subalpina “sia in termini di perdite umane, che economiche”.
Per quanto riguarda l’aspetto sindacale e lavorativo le cose non stanno meglio, in particolare ai dipendenti della sanità, agli addetti alle pulizie e ai dipendenti dei supermercati. “Questi ultimi oggi a Torino – spiega Metta – si sono rifiutati di iniziare il lavoro perché sforniti dei DPI arrivati poi verso le ore 11”.
“Per rispondere alle numerose richieste dei lavoratori e al disbrigo di pratiche necessarie, siamo costretti a limitare l’accesso nelle nostre strutture che però restano aperte per dissipare dubbi, dare informazioni e raccogliere le molte segnalazioni che continuano ad arrivarci. Molte partite iva – continua il segretario regionale Piemonte – ci contattano perché non riescono a districarsi nelle varie misure adottate dai decreti ministeriali e le indirizziamo presso nostri collaboratori che sono associazioni datoriali e consulenti del lavoro”.
Sabina Metta, segretario regionale del Piemonte Fesica Confsal
“Siamo molto preoccupati per il settore ‘colf e badanti’ poiché, da un lato si registrano fughe di badanti dai loro posti di lavoro per paura del contagio – dovendosi questi muovere con i mezzi pubblici – e, dall’altro, c’è la disperazione delle famiglie che non riescono a prendersi cura dei loro anziani con l’aggravante dell’impossibilità di fare nuovi colloqui di lavoro. Per le colf, che si sentono di dover lavorare, ad oggi non vi è alcun sostegno economico che gli consenta di restare a casa e le famiglie, sempre per la paura del contagio da covid-19, le lasciano forzatamente in ferie.
Questa emergenza sanitaria – continua Sabina Metta – ha distrutto le nostre abitudini e anche molte certezze ed ha palesato gravi lacune nel nostro sistema Italia, a cui i nostri politici cercano di metterci una ‘pezza’. Non nascondo l’amarezza per questo nuovo Decreto Ministeriale di 25 miliardi chiaramente non sufficienti a tranquillizzare nessuno, soprattutto le partite iva quando, sempre oggi, viene data la notizia che dopo 20 anni e 200 miliardi spesi, entro domenica aprirà l’ospedale di Verduno in provincia di Cuneo.
Siamo un Paese dalle grandi contraddizioni, orgogliosi, coraggiosi ed a volte profondamente stupidi. Giacchè è chiaro che il mondo non sarà mai più come prima, prendiamoci questo tempo che forzatamente ci impone questo virus per riflettere e soprattutto, per pianificare un futuro migliore”.