Con dovizia, il segretario regionale Fesica Confsal Campania Andrea De Strasio, fa “il punto” sull’emergenza covid-19 dal territorio dove lavora e svolge attività sindacale. Alla luce dell’emergenza in corso parla di riorganizzazione delle aziende, di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoro agile, rispetto della privacy ed altro ancora come di seguito riportiamo.
“Fino allo scorso mese di gennaio – comincia così De Stasio – l’idea di fondo che sembrava dominare era che il rischio che il COVID-19 arrivasse anche in Italia fosse tutto sommato modesto; solo con la dichiarazione dello stato di emergenza del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio e l’adozione da parte del Ministero della Salute della circolare 3 febbraio 2020, n. 3190, è iniziato a crescere l’attenzione su questo problema anche sul versante safety.
Ma, com’è noto, lo scorso 21 febbraio la situazione è precipitata all’improvviso, con il risultato che molte aziende si sono dimostrate del tutto impreparate.
Gli sviluppi degli ultimi giorni, tuttavia, impongono scelte radicali che inevitabilmente incidono sui rapporti di lavoro e le imprese. È quanto mai necessario adottare un approccio tecnico nella scelta degli strumenti disponibili per mitigare gli effetti negativi di un fenomeno di simile portata. L’’allarme coronavirus – continua il segretario regionale – è un banco di prova importante per il nostro sistema produttivo: le aziende devono dare dimostrazione di sapersi riorganizzare in tempi rapidi, in modo da garantire la continuità produttiva anche in un contesto obiettivamente molto difficile come quello cui andiamo incontro.
Il segretario regionale Fesica Confsal regione Campania Andrea De Stasio
La riorganizzazione delle aziende imposta dall’emergenza coronavirus passa attraverso un utilizzo intelligente di tutti gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento, con i diversi provvedimenti approvati dal Governo per fronteggiare l’emergenza (Decreti Legge n. 6 e 9 del 2020 e i diversi D.P.C.M. attuativi).
La Fesica-Confsal Campania è in prima linea e intende affrontare con la massima cautela una situazione così delicata anche per colmare gli eventuali vuoti normativi e contrattuali. Il profilo che oggi appare più critico per aziende e professionisti è l’approccio da tenere per quanto riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro, ossia le misure da mettere in campo concretamente e le possibili responsabilità.
Su questo fronte la Fesica – Confsal Campania sta spingendo affinché le aziende assicurino ai dipendenti:
1)la sanificazione dei locali ed automezzi;
2) fornitura DPI (mascherine, guanti)
3)fornitura adeguati prodotti igienizzanti;
4)contingentamento degli accessi alle aree comuni;
5) aggiornamento del documento di valutazione rischi
L’aggiornamento formale del documento di valutazione dei rischi, però, non basta: servono misure concrete in grado di alzare il livello di sicurezza in azienda, per rendere effettivo l’onere di prevenzione che grava sul datore lavoro.
La Fesica – Confsal, inoltre, sta sollecitando le aziende nell’attivazione del lavoro agile per gestire l’emergenza anche senza dover sottoscrivere un accordo scritto con il dipendente, restando ferma la necessità di rispettare tutte le norme della legge 81/2017 che regolano lo stesso.
Ovviamente, non tutto si potrà gestire con il lavoro agile.
Serve anche un approccio innovativo alla mobilità del personale, rivedendo in maniera critica e selettiva tutti gli spostamenti dei dipendenti, limitando quelli verso le zone “a rischio”, e potenziando il ricorso agli strumenti digitali che consentono di organizzare riunioni e incontri di lavoro anche senza la necessità della presenza fisica (oltre all’utilizzo dello smart working).
La Fesica Confsal Campania – spiega il sindacalista – è molto attiva anche sul versante del rispetto della privacy. Infatti, l’allarme Covid 19 ha favorito la diffusione di alcune prassi molto pericolose dal punto di vista della privacy.
E’ importante il dialogo costante con il personale, chiedendo tutte le informazioni che possono essere utili ad identificare eventuali pericoli e dando tutte le istruzioni utili a ridurre l’esposizione al rischio. Questo dialogo consentirà all’azienda di applicare le misure di tutela in maniera tempestiva e preventiva, evitando di dover intervenire quando già la situazione di pericolo è diventata concreta e attuale.
Si deve, però, al contempo, evitare la “caccia al malato” tramite controlli effettuati spesso da persone senza alcuna qualifica medica. E attenzione ai controlli svolti all’ingresso delle sedi in modo che qualsiasi visitatore ne possa venire a conoscenza e senza dare indicazioni delle informazioni raccolte.
Si tratta di dati personali e la semplice rilevazione della temperatura è un trattamento di dati personali, anche se non vengono annotati. Sono attività che devono conformarsi alla normativa sul trattamento dei dati personali che, in primis, prevede il principio di minimizzazione: solo i dati strettamente necessari possono essere trattati, e su questo la Fesica Confsal Campania vigilerà per evitare abusi da parte delle aziende.
Infine, quanto alle ipotesi di sospensione dell’attività sui luoghi di lavoro a puro scopo precauzionale, paiono anzitutto applicabili gli ordinari istituti di legge e contratto collettivo, quali ferie e permessi, che prevedono in ogni caso un accordo di fondo con i singoli lavoratori.
Tuttavia la Fesica-Confsal Campania – conclude il segretario Andrea De Stasio – vuole evitare il rischio che le aziende ‘scarichino’ sui dipendenti gli effetti negativi dell’emergenza, obbligandoli a ferie forzate ,ancora non maturate, che pregiudicheranno il loro futuro recupero psico-fisico”.