L’emergenza Coronavirus sta coinvolgendo tutte le regioni italiane. Il segretario regionale Fesica Confsal delle Marche Roberto Sisti è intervenuto in merito con una nota stampa diramata ai media che riportiamo:
“Da quando si è manifestato il primo caso di contagio da Covid -19 in Italia è iniziata questa inesorabile diffusione di contagi. Purtroppo il problema sottovalutato dalla nostra classe politica e dirigenziale , ma anticipato con le giuste precauzioni dal governo della regione Marche, ha portato ad un reale stato di pandemia. Un problema nuovo e mai fronteggiato nella nostra regione che risente di pesanti ferite dovute ai disagi ancora figli del sisma 2016”.
“Gli stessi decreti DPCM – afferma Sisti nella sua nota – sono risultati lenti e troppo blandi nella prima fase per una popolazione come quella marchigiana. Troppe aziende non solo le PMI anche nella nostra regione non riescono a far fronte a quelle che sono le norme contenute nel DPCM 11-03-2020 su salute e sicurezza dei lavoratori.
Il sindacalista R. Sisti
Conosciamo le difficoltà tra il conciliare le esigenze produttive e l’adeguamento delle norme da mettere in atto raccomandate dal sistema sanitario ma tali norme non sono derogabili e procrastinabili. In molte aziende non è assolutamente possibile mantenere le distanze di sicurezza, occorre rifare i layout aziendali e dotare i lavoratori dei DPI, nonché aggiornare i DVR. Alcune aziende hanno preferito chiudere gli stabilimenti produttivi, in altre si sono concordate soluzioni temporanee sentite le RSU e i rappresentanti RLS nonché gli RSPP e i medici aziendali. Non è semplice – continua il sindacalista – in questa difficile e nuova situazione di pericolo concreto per le maestranze adeguate in tempi così ristretti nei i luoghi di lavoro e negli spazi comuni come gli spogliatoi, refettori, mense, trasporti, armadietti, orologi marcatempo e relative procedure di accesso uscite e aziendali per tutti i turni di lavoro e le necessarie pause”.
“La segreteria Fesica Confsal Marche a salvaguardia della salute e della sicurezza delle forze lavoratrici auspica un netto distinguo di metodologie di procedure di sicurezza anche in base alle tipologie di servizio, di produzione, di comparto e di attività svolta. E che a livello regionale e nazionale si faccia fronte al blocco
delle attività realmente non necessarie con la messa in atto di strumenti aziendali atti a favorire il godimento di giorni di ferie, permessi e congedi parentali in particolar modo per le madri lavoratrici nonché l’attivazione degli strumenti di ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione per la tutela delle nostre
aziende poste sul territorio, contenendo così contemporaneamente la perdita reddituale per gli stessi lavoratori”. Insieme, conclude con un buon auspicio il segretario regionale Fesica Confsal Marche Roberto Sisti – andrà tutto bene”.