Covid-19, Il segretario regionale Leopoldino Lago fa il punto sull’attuale situazione in Veneto

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Covid-19, Il segretario regionale Leopoldino Lago fa il punto sull’attuale situazione in Veneto

Il decreto “Cura Italia” è stato presentato alla stampa come ulteriore provvedimento per fronteggiare l’emergenza coronavirus. In attesa di poter leggere l’intero documento, il segretario regionale della Fesica Confsal Veneto Leopoldino Lago fa “il punto” dal territorio in cui svolge la sua attività sindacale.

“Per quanto riguarda la situazione sanitaria, in Veneto – attualmente – i casi di contagio sono saliti a 2.473, ben 227 in più rispetto a ieri sera, domenica 15 marzo. La situazione si fa sempre più critica e la diffusione dell’epidemia non conosce sosta, tanto da far parlare le massime autorità politiche di tamponi in strada, coprifuoco ed estensione del blocco delle attività produttive. In merito alla situazione economia – spiega Lago – di sicuro il Governo centrale inizialmente ha sottovalutato il problema, affrontandolo più con calcoli di convenienza politica che con la consapevolezza di procedere immediatamente a misure drastiche. Anche il fermo delle attività nelle fabbriche venete andava fatto prima e in modo più esteso. Meglio un blocco totale per ripartire prima che una lenta e strisciante recessione economica. In gran parte delle nostre aziende – continua il sindacalista – si continua a lavorare in modalità tradizionale senza una capillare dotazione dei presidi sanitari individuali previsti dall’OMS e dal DPCM dell’11 Marzo. Andava prevista e organizzata per tutta la popolazione, non solo quella lavorativa, la distribuzione gratuita delle mascherine. Solo ora, a distanza di ben 24 giorni dal primo morto di VO’ Euganeo, si parla di riconversione industriale per alcune tipologie industriali e di incentivazione per i produttori in moda da garantirne la produzione in maggiore quantità”.Finora i veneti hanno risposto con discreta disponibilità a seguire le nuove regole comportamentali, ma la scarsità delle dotazione di primaria protezione e l’impossibilità di individuare con certezza e per tempo i contagiati asintomatici, non fa arrestare la diffusione dell’epidemia”.

“La Segreteria regionale della Fesica Confsal tramite i suoi Segretari territoriali e i propri iscritti sta monitorando le situazioni di pericolo di contagio nei luoghi di lavoro, dove purtroppo a tutt’oggi numerose sono le segnalazioni di mancato rispetto delle norme di sicurezza previste dal DPCM del 11 marzo scorso. Non mancherà di segnalare tempestivamente alle autorità competenti tutte le situazioni non in regola con le prescrizioni sanitarie e governative. Nelle fabbriche dove ci sono delle resistenze a farle rispettare, la produzione va sospesa. Abbiamo chiesto, infine, che si proceda a una vera campagna di massa della somministrazione dei tamponi aprendola anche alle strutture private e finendola con il monopolio di quelle pubbliche, che procedono ad effettuare il tampone solo a chi ha sintomi gravi e forte indizi di essere stati contagiati e trascurando, quindi, l’individuazione dei cittadini asintomatici. In molti Paesi si può addirittura farli individualmente, accelerando così notevolmente la mappatura sanitaria della popolazione, ha concluso il segretario regionale Fesica Confsal Veneto Leopoldino Lago”.