Legge 145/18 sui MFT, la Fesica Confsal riesce a far sospendere gli effetti

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Legge 145/18 sui MFT, la Fesica Confsal riesce a far sospendere gli effetti

“Stamani il Tar del Lazio su ricorso del nostro sindacato ha accettato di sospendere gli effetti della legge 145/018 che avrebbe penalizzato migliaia di lavoratori che avevano legittimamente conseguito, dopo il 2015,  il titolo di massaggiatore massofisioterapista e svolto meno di trentasei mesi di attività; precludeva conseguentemente la possibilità di iscriversi negli elenchi speciali e svolgere la professione per la cui formazione hanno investito tempo, energie ed ingenti somme di denaro”.

E’ quanto dichiarano Bruno Mariani e Carmine Camicia, rispettivamente segretario generale e segretario nazionale del comparto massofisioterapico della Fesica Confsal a seguito del ricorso, depositato al Tar, a tutela dei professionisti assistiti dallo stesso sindacato.

Come si ricorderà la legge 145/18 annullava la qualifica di  massofisioterapista acquisita al termine di un corso abilitante e riconosciuto dal Ministero della Salute; si è dimostrata l’infondatezza della questione, l’illegittimità costituzionale e l’illogicità e l’irragionevolezza per violazione e falsa applicazione degli articoli 3, 4 e 41 della Costituzione.

“Il nostro sindacato – hanno spiegato Bruno Mariani e Carmine Camicia  – tramite i nostri legali ha impugnato il decreto attuativo della suddetta legge, chiedendo la sospensiva dei suoi effetti. Nello specifico, a tutela dei lavoratori, si è ricorsi contro il Ministero della Salute per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del Decreto del Ministro della Salute del 9 agosto 2019”. 

“Il Tribunale amministrativo del Lazio in data odierna, riconoscendo le nostre motivazioni, ha accettato la sospensiva degli effetti della legge che, dal primo gennaio 2020, avrebbe vietato a migliaia di professionisti di poter esercitare la professione. In Umbria – continuano i sindacalisti – in circa vent’anni si sono formati una decina di migliaia di operatori sanitari attraverso un corso triennale. Il Ministero della Salute attraverso un decreto attuativo, con un “colpo di spugna”, voleva cancellare la norma che regolamentava i corsi, rendendola anche retroattiva. Oggi, per fortuna ha prevalso la ragione e l’atteggiamento bulgaro dal Ministero della Salute è stato ridimensionato dal Tribunale Amministrativo del Lazio  che, entro 48 ore, depositerà il provvedimento di sospensiva della legge rinviando la discussione del merito ad Aprile 2020. Nel frattempo il sindacato invita tutti i MFT a creare un fronte unico affinché tutti possano iscriversi all’ordine Professionale TSRM, ridando alla categoria la giusta dignità”. 

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