La sentenza della Corte di Appello di Napoli – sezione Lavoro – riunita in camera di consiglio, ha pronunciato in grado di appello all’udienza di venerdì scorso, la sentenza tra alcuni lavoratori, già iscritti alla Fesica Confsal, ed il Consorzio per la gestione dei servizi ambientali in liquidazione “Go Service Scarl”.
Con distinti ricorsi, i lavoratori in questione, impugnavano i licenziamenti disciplinari ad essi intimati deducendone l’illegittimità.
Il Tribunale di Napoli, nella fase a cognizione piena, con sentenza n 1554/2019, pubblicata il 6.3.2019, annullava i licenziamenti e condannava il Consorzio Scarl Go Service alla immediata reintegra nel posto di lavoro precedentemente occupato, con condanna dello stesso al pagamento dell’indennità risarcitoria, nella misura massima delle 12 mensilità commisurate all’ultima retribuzione globale di fatto.
Con la sentenza n. 5021/2019 pubbl. il 08-10-2019 RG n. 892/2019 il Tribunale ha sostenuto che i licenziamenti comminati ai ricorrenti, qualificati dal datore di lavoro come licenziamenti, “per giusta causa e/o giustificato motivo soggettivo”, non erano fondati su comportamenti idonei a costituire una giusta causa di licenziamento. Tra le altre motivazioni, “allo stato del giudizio non sussiste una qualche condotta penalmente rilevante a carico di ricorrenti”.
In sintesi, per una serie di altre motivazioni, il Tribunale in questione ha ritenuto l’inconsistenza del fatto ed ha proceduto alla reintegrazione dei lavoratori ricorrenti con il risarcimento del danno ex art. 18 c 4 L n. 300/70.