Evitare la restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 2009 e richieste dall’Europa perché ritenute “aiuti di Stato”. Una richiesta che ammonterebbe a circa 75 milioni di euro e che interessa 124 aziende dell’Aquila e del cratere sismico. Con quest’unico punto all’ordine del giorno, il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha convocato gli “attori” di questa vicenda a “Palazzo Silone” per discutere delle iniziative da mettere in campo per scongiurare quella che sarebbe una “scossa” letale per l’intero comparto economico e produttivo delle zone colpite dal terremoto.
Oltre a Marsilio, tra gli altri, sedevano al tavolo della riunione il sindaco dell’Aquila, i parlamentari della zona, l’assessore alle aree Interne e del cratere, il coordinatore dei sindaci del cratere sismico 2009 e Fabio Frullo ed Alfredo Moroni a rappresentare, come parti sociali, nostro sindacato.
Il commissario europeo alla Concorrenza, Vestager, anche se fino ad oggi non ha dimostrato aperture nettissime nei confronti di questo problema, si è tuttavia dimostrata disponibile al dialogo sostenendo che fosse il governo nazionale a dover assumere le iniziative del negoziato e a fornire spiegazioni nei confronti della Commission. Pertanto la proposta è quella di intervenire presso il governo nazionale perché assuma iniziative nei confronti dell’Europa per convincerla che non si tratta di aiuti di stato.
Frullo e Moroni ci hanno informato che è stata inviata una missiva ai ministri degli Affari Europei, Amendola e delle Finanze, Gualtieri, “come primo passo formale verso il nuovo governo al quale abbiamo chiesto di farsi promotore di queste istanze nei confronti dell’UE”. Ai primi di ottobre il Presidente Marsilio, invece, si recherà a Bruxelles, dove incontrerà il Rappresentante permanente presso l’UE e i vertici della Commissione Concorrenza, “per utilizzare ogni forma di pressione per far capire quanta importanza l’Abruzzo riserva a queste argomentazioni”.
“Attendiamo – spiegano i sindacalisti – che dal governo arrivi un segnale di risposta anche per il tramite dei parlamentari che sono vicini all’Esecutivo e che si faranno carico di rappresentare le ragioni: il 31 dicembre,termine ultimo per restituzione delle tasse, si avvicina”.