Aumentati i controlli sui contratti di appalto illeciti stipulati dai datori di lavoro

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Aumentati i controlli sui contratti di appalto illeciti stipulati dai datori di lavoro

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro interviene, con nota n. 3861 del 19 aprile 2019, diramando nuove indicazioni al personale ispettivo per i controlli da effettuare sui contratti di appalto illeciti stipulati dai datori di lavoro e certificati ai sensi dell’art. 76 del D.Lgs. n. 276/2003, con l’intento di ostacolare l’attività di vigilanza. Come noto, la certificazione dei contratti è una procedura volontaria, introdotta con l’obiettivo di ridurre il contenzioso in materia di qualificazione di alcuni contratti di lavoro, con la quale si attesta che il contratto che le parti intendono sottoscrivere possiede i requisiti di forma e contenuto richiesti dalla legge.

Le commissioni di certificazione presso le quali è possibile avviare l’iter sono quelle appositamente istituite presso:

gli Enti bilaterali costituiti dalle associazioni di datori e prestatori di lavoro nell’ambito territoriale di riferimento o a livello nazionale; le ex Direzioni Territoriali del Lavoro (D.M. 21 luglio 2004), oggi Ispettorati Territoriali del Lavoro;

le Province (D.M. 21 luglio 2004);

i Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro (elenco commissioni);

le Università pubbliche e private registrate nell’Albo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (D.M. 14 giugno 2004);

il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

La nota in commento si sofferma, in primis, sulla legittimazione del soggetto certificatore e, in particolare, degli Enti bilaterali. Ai sensi dell’art. 2, comma 1 lett. h), del D.Lgs. n. 276/2003, infatti, sono Enti bilaterali esclusivamente gli “organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative”.

Pertanto, come già previsto dalla circolare n. 4/2018, il personale ispettivo è tenuto a verificare quali siano i soggetti collettivi che hanno dato vita all’Ente, poiché, sempre più spesso, tali enti risultano costituiti da soggetti sconosciuti sul piano della rappresentatività sindacale e che operano per conto di una sola o di pochissime realtà datoriali. In tali ipotesi, chiarisce la nota, la certificazione è da ritenersi inefficace sul piano giuridico.