Lo scorso 4 febbraio, presso il ‘Business World Center’ di Milano, si è riunita la Segreteria Nazionale Fesica Casa.
Ascoltate le prime riflessioni dei presenti, il Segretario nazionale Giuseppe Mancini ha illustrato i risultati ottenuti – ad oggi – col suo mandato, sottolineando la crescita di rappresentatività della Fesica nel comparto Federcasa.
Sulla situazione generale relativa all’applicazione del ‘CCNL Federcasa’, si sono sottolineati gli aspetti positivi e negativi dell’ultimo rinnovo ed illustrati i rapporti con la parte datoriale e le altre sigle sindacali.
Nel corso della riunione di segreteria, è stato ampiamente condiviso il riconoscimento che la Fesica ha per “capacità di elaborare proposte e contenuti innovativi, portare a sintesi le diverse posizioni presenti sui tavoli”. E’ stato però sottolineato più volte come, però, “per esercitare con maggiore incisività il proprio ruolo ed ottenere risultati soddisfacenti, sia probabilmente necessario un atteggiamento più deciso e concreto”.
Il Segretario Mancini ha chiesto dunque ai presenti l’autorizzazione a mantenere una linea più incisiva sugli obiettivi futuri che si andranno a definire con la costituzione della piattaforma. Ed anche nell’eventualità di disaccordo con le altre sigle, ha chiesto di avvalersi della possibilità di non firmare il pre-accordo per la chiusura del contratto se non ritenuto soddisfacente. Ha inoltre ricordato che alcuni temi, come lo smart-working e il welfare aziendale, erano stati già proposti dalla Fesica durante il precedente rinnovo e che era stato ottenuto – attraverso note a verbale – l’impegno congiunto a definirli con il prossimo rinnovo.
Successivamente è stata inoltre approvata l’istituzione di uno o più gruppi di lavoro per l’elaborazione in tempi brevi della piattaforma e degli articolati, utilizzando anche nuovi strumenti tecnologici.
Si è convenuto inoltre sull’utilità, all’interno del CCNL, di normare in modo preciso alcuni istituti come ad esempio la banca ore ed i permessi per visita medica; e ciò per evitare scorrette interpretazioni e disparità di trattamenti. Segnalata per di più la possibilità di definire meglio le modalità di fruizione delle ferie e di trovare metodi più oggettivi per la valutazione della produttività.