Dopo il tavolo di ieri, in Prefettura a Foggia, il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio nelle ultime ore ha posto nuovamente l’attenzione sulla volontà di voler combattere il lavoro nero e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura.
E proprio sulla necessità di puntare alla definizione di una nuova strategia per la lotta al caporalato, proprio recentemente, la Fesica era intervenuta sul dibattito nazionale.
Per bocca del Segretario generale della Federazione Sindacati Industria, Commercio e Artigianato, si era ribadita la necessità di “rivedere in toto” il ruolo dell’Ispettorato nazionale del lavoro “preposto per il controllo delle posizioni lavorative, comprese quelle sulla sicurezza”, e ad “intervenire in qualsiasi momento sui luoghi di lavoro per verificarne la correttezza” dei cantieri e altro.
Le dichiarazioni di un mese fa, proprio di Bruno Mariani, sono in linea con quelle di oggi del Ministro che immagina “fare sistema, mettere insieme tutte le energie delle parti sociali” contro il lavoro nero ed il caporalato, con la revisione di certi ruoli dell’Ispettorato nazionale del lavoro e l’imminente emanazione di “una direttiva all’Inl affinchè i carabinieri del Nucleo tutela del lavoro siano utilizzati esclusivamente per questioni rilevanti nel contrasto al lavoro nero ed al caporalato”.
E sempre Di Maio anche sui centri per l’impiego, in più dichiarazioni pubbliche ed alla stampa, ha ammesso che “occorre ripensarli per ostacolare il fenomeno“; dello stesso avviso ieri come oggi è il Segretario generale di Fesica Mariani che ribadisce come “i controlli passano dai centri per l’impiego perchè verificano la regolarità degli accordi contrattuali e salariali, eliminando lo sfruttamento del lavoro e la tratta di uomini”.